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Depuratori, la svolta dopo 15 anni: aggiudicata la gara per l’adeguamento a Casteldaccia

Depuratori, la svolta dopo 15 anni: aggiudicata la gara per l’adeguamento a Casteldaccia
depuratore acqua

Ad avere la meglio è stato il consorzio Integra, che si avvarrà coma ditta esecutrice dell’ennese C.i.p.a.e.

Quasi 15 anni dopo la stesura del primo progetto esecutivo, è stata aggiudicata la gara d’appalto per attrezzare il territorio di Casteldaccia di un depuratore funzionale alle esigenze della cittadina del Palermitano. Le operazioni si sono concluse nei giorni scorsi negli uffici dell’Amap, la società municipalizzata del capoluogo, che dal 2018 è diventata gestore unico del servizio idrico integrato in 15 Comuni della provincia. I lavori saranno finanziati con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Sei partecipanti

Entro i termini per presentare le offerte – fissati al 17 dicembre scorso – sono state sei le offerte caricate sulla piattaforma informatica di cui sia avvale Amap per lo svolgimento delle gare. Le operazioni di apertura, come ultimamente capita in occasione di appalti gestiti dall’Amap, sono state seguite e verbalizzate da un notaio, in questo caso Pierina Saguto del collegio di Palermo e Termini Imerese. Questo l’elenco dei partecipanti: Sige Srl; Consorzio Integra Soc. Coop; Ati costituito da Unyon e Sorrenti Impianti; Ati costituito da Icoser e Bono Costruzioni, con imprese ausiliare Acoser e Consorzio Artemide; Ati costituito da Ecochimica Stingo e Consorzio Santa Chiara, con Civiesse impresa esecutrice e Consorzio stabile progettisti costruttori (impresa esecutice C.G.C). Ad avere la meglio è stato il consorzio Integra, che si avvarrà coma ditta esecutrice dell’ennese C.i.p.a.e. Integra ha presentato un ribasso del 17,09 per cento sulla base d’asta di quasi 4,4 milioni di euro, ottenendo anche la migliore valutazione dal punto di vista dell’offerta tecnica.

Le modifiche

Il territorio di Casteldaccia da oltre un decennio – era il 2014 – è oggetto di procedura d’infrazione comunitaria per mancato rispetto della direttiva europea 271 del 1991 sulla raccolta e il trattamento delle acque reflue urbane. Cinque anni prima, tuttavia, un progetto per l’adeguamento dell’impianto di depurazione era stato redatto dalla società di ingegneria Desa, una delle imprese socie di Acque Potabili Siciliane. Quest’ultima è stata una società di scopo costituita da imprese private per gestire il servizio nell’Ato idrico di Palermo (Ato 1), in seguito all’aggiudicazione di una gara a evidenza pubblica, ma poi dichiarata fallita nel 2013.

Quattro anni dopo, nel 2017, Amap aveva chiesto sia all’assessorato regionale che alla curatori fallimentari della Acque Potabili Siciliane la possibilità di utilizzare il progetto del 2009 come base di partenza per aggiornare i lavori che si sarebbero dovuti fare al depuratore di Casteldaccia. Per avere una risposta si è dovuto aspettare fino al 2020, quando l’Amap ha ricevuto il via libera all’impiego del progetto redatto da Desa. “Rispetto alle opere già progettate, stante il lasso di tempo trascorso dalla stesura del progetto esecutivo originario (maggio 2009) e l’aggiornamento in argomento, alla luce anche dell’avvenuto ulteriore deterioramento delle attuali infrastrutture (unità di ossidazione, vasca di carico della condotta sottomarina, etc.) e del contestuale riefficientamento di alcune di esse (edifici servizi, cabina di consegna fornitura elettrica, edificio tecnico polifunzionale) – si legge nella delibera con cui è stato approvato il nuovo progetto – al fine di rendere l’opera funzionale ed idraulicamente efficiente, mantenendo l’attuale schema di funzionamento previsto nel progetto, è emersa la necessità di rilocalizzare alcune unità di trattamento e relative opere di dettaglio”. A occuparsi delle modifiche al progetto è stata la società LS Ingegneria srls, che ha consegnato gli elaborati progettuali approvati una prima volta nell’estate del 2023 e poi, in seguito alla necessità di apportare alcune integrazioni, a giugno dello scorso anno. Da quel momento è stato possibile lavorare all’indizione della gara d’appalto. Adesso toccherà allestire il cantiere e operare affinché i reflui di Casteldaccia possano essere depurati. I lavori, da cronoprogramma, dovrebbero circa 13 mesi.

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