Roma, 20 nov. (askanews) – La Dg Agri, la Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo ha appoggiato l’accordo per semplificare i requisiti della politica agricola comune dell’UE. L’accordo provvisorio raggiunto questo mese dai negoziatori del Parlamento, guidati da André Rodrigues (S&D, PT), e dalla Presidenza danese del Consiglio mira ad alleviare alcuni degli oneri amministrativi e normativi a carico degli agricoltori durante l’attuale periodo di programmazione della politica agricola comune (PAC).
L’accordo provvisorio per semplificare i requisiti della politica agricola comune dell’UE è stato approvato dalla Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale con 34 voti favorevoli, 3 contrari e un’astensione. Ora deve essere approvato dal Parlamento in una delle prossime sessioni plenarie e poi dal Consiglio prima che la riforma possa entrare in vigore.
Per proteggere la biodiversità ed evitare che gli agricoltori debbano arare i terreni ogni cinque-sette anni, con costi e tempi lunghi, per mantenerli coltivabili, i deputati hanno ottenuto un accordo secondo cui i terreni considerati coltivabili al primo gennaio 2026 potrebbero mantenere questo status anche se non sono stati arati, coltivati o riseminati.
Ancora, i deputati al Parlamento europeo hanno difeso con successo il principio “una tantum” per le ispezioni proposto dalla Commissione, in base al quale gli agricoltori non dovrebbero essere sottoposti a più di un controllo ufficiale in loco in un dato anno.

