Il ministro degli Esteri accusa il Movimento di aver indebolito il governo: "Bisogna avere il coraggio di dire la verità agli italiani. Da irresponsabili picconare la stabilità del governo"
Luigi Di Maio lascia il M5S. La storia del ministro degli Esteri nel “Movimento Cinque Stelle” è ormai giunta ai titoli di coda con conseguente scissione dopo lo scontro con Giuseppe Conte. Questa sera, l’addio al movimento, annunciato in una conferenza stampa, e la presentazione del nuovo gruppo “Insieme per il Futuro”.
Il ministro degli Esteri ha dichiarato: “Una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare. Ringrazio il Movimento, che in questi anni mi ha dato tanto, ma anch’io credo di aver dato il massimo. Da domani non più prima forza in Parlamento”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
La decisione sofferta per Di Maio di lasciare il Movimento, sottolinea nel corso della conferenza stampa è stata l’ambiguita del M5S in politica estera: “Dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare della storia, con l’Ucraina aggredita o la Russia aggressore. Le posizioni di alcuni dirigenti del M5s hanno rischiato di indebolire il nostro Paese” ha continuato Di Maio.
Non solo Conte-Di Maio: i 5 grandi scontri della politica
“Ci stiamo organizzando, ma c’è l’idea di fare il punto già nelle prossime ore…”, conferma un “dimaiano” di peso. Intanto cresce l’attesa per una possibile conferenza stampa, in cui il ministro degli Esteri dovrebbe ufficializzare il suo addio.
I “dimaiani” preparano un nuovo gruppo
Durante la giornata lo scouting dei ‘dimaiani’ per costituire una nuova compagine parlamentare si è intensificato e sembrerebbe aver dato i suoi frutti. “Abbiamo già raccolto oltre 50 firme, oltre le aspettative. Stiamo ancora ricevendo iscrizioni. Possiamo arrivare a 60 iscritti”, fanno sapere parlamentari vicini a Di Maio. “Siamo già oltre una trentina a Montecitorio”, dice all’Adnkronos un pentastellato che nelle prossime ore formalizzerà il suo passaggio alla nuova compagine politica a cui sta lavorando il titolare della Farnesina.
Se a Palazzo Madama avrebbero giù superato quota 10 – attestandosi a 11 adesioni – è alla Camera che si registrano i numeri maggiori, tra i grillini della vecchia guardia – vedi Sergio Battelli, Gianluca Vacca e Daniele Del Grosso – ma anche tra i deputati alla prima legislatura, pronti a lasciare la ‘nave’ di Conte per seguire l’ex capo politico.
Pronti ad andare con Di Maio 50 deputati e 11 senatori
Fra i deputati che hanno finora sottoscritto per la creazione di un nuovo gruppo (un cinquantesimo ha dato la parola, ma deve ancora firmare), ci sono anche il viceministro dell’Economia Laura Castelli, il questore della Camera D’Uva, Vincenzo Spadafora, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. Fra i senatori ci sono Primo Di Nicola, Vincenzo Presutto, Trentacoste, Campagna, Donno, Vaccaro e Simona Nocerino.