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Diabete, la Regione ci riprova con il maxi-bando: la spesa sale a oltre 900 milioni

Diabete, la Regione ci riprova con il maxi-bando: la spesa sale a oltre 900 milioni
Diabete

L’aumento è legato al maggior numero di dispositivi che sarà richiesto dalla Regione, cifra che a propria volta risente dell’aggiornamento del fabbisogno delle singole aziende ospedaliere

Ci sono voluti oltre cinque mesi, ma alla fine il nuovo bando per la fornitura dei dispositivi necessari a tenere sotto controllo la glicemia di coloro che sono affetti da diabete mellito è stato pubblicato. Il precedente tentativo, nonostante una gestazione durata tre anni, era naufragato a inizio estate con la Centrale unica di committenza che aveva revocato in autotutela la gara per manifeste incongruenze tra quanto previsto nel capitolato e ciò che invece serve alla platea di pazienti che si rivolgono alle strutture sanitarie dell’isola.

In particolare a non quadrare erano stati i quantitativi annuali dei vari prodotti, tra microinfusori e sistemi di monitoraggio, che dovranno essere messi a disposizione nell’ambito di un accordo quadro della durata di due anni ma con possibilità di proroga fino a quattro. “La Cuc ha proceduto ad ulteriori verifiche e approfondimenti circa la congruità del numero di pazienti da prevedere nei singoli lotti posti in gara allo scopo – si legge nel decreto con cui è stata bandita la nuova procedura – di redigere una documentazione tecnica quanto più coerente con i fabbisogni effettivi delle singole Aziende sanitarie provinciali del Sistema sanitario regionale e in linea con la più recente normativa di settore, avvalendosi, tra l’altro, del contributo tecnico fornito dal Servizio 8 – Programmazione territoriale del dipartimento della Pianificazione strategica dell’assessorato Salute”.

Cosa cambia

Confrontando il nuovo capitolato con quello che della gara indetta in primavera e annullata a fine giugno la prima differenza che salta agli occhi è quella relativa all’importo complessivo della procedura. Tenendo conto della possibile proroga e dell’ulteriore estensione prevista dalla legge per ciò che è definito “quinto d’obbligo”, si passa dai quasi 754 milioni di euro del primo bando a quasi 909 milioni. L’aumento è legato al maggior numero di dispositivi che sarà richiesto dalla Regione, cifra che a propria volta risente dell’aggiornamento del fabbisogno delle singole aziende ospedaliere. Nel caso, per esempio, delle pompe per insulina con catetere, integrate con sensore glicemico, il numero di impianti annuali previsto passa da 3300 a 6mila. A salire è anche il canone massimo mensile che potrà essere riconosciuto ai fornitori: non più 900 ma 990 euro.

I numeri

Stesso ritocco al rialzo – da 900 a 990 euro – anche per il canone relativo alle pompe per insulina senza catetere, ma dotate sempre di sensore glicemico: il numero di pezzi, e dunque di pazienti, annuali resta invece invariato: 3300. Nel nuovo bando sono state ridotte drasticamente le richieste relative alle pompe per insulina con catetere, ma senza sensori glicemici: dai 500 impianti annuali in un primo tempo ipotizzati si passa a 200. In un caso, quelle senza catetere, il canone massimo da cui si partirà non è più di 450 euro al mese ma 470. Restano 6mila i sensori per il controllo “in continuo” della glicemia in tempo reale e di tipo predittivo, con una riduzione del canone di dieci euro rispetto al primo bando. Per i sensori di tipo non predittivo, il nuovo capitolato prevede un canone decisamente più basso: da 150 a 105 euro. Appena due euro – non più 80 ma 78 – la differenza di canone per i 35mila sensori per il controllo della glicemia attraverso scansione e lettore.

Punteggi

La gara d’appalto, che vedrà scadere i termini per presentare le offerte il 27 gennaio, verrà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Oltre al ribasso, la commissione giudicatrice assegnerà punteggi anche su base discrezionale, in base alla qualità dei prodotti proposti. Su cento punti a disposizione, 80 potranno essere ottenuti tramite l’offerta tecnica e 20 tramite quella economica. Per ambire a uno dei sette lotti in cui la gara è suddivisa servirà avere un punteggio tecnico di almeno 40 punti. Nel precedente bando, la soglia di sbarramento era stata fissata a quota 50. Confermata la ripartizione delle commesse nel caso di più aggiudicatari. Il numero massimo sarà di sei. In uno scenario come questo la suddivisione vedrà il 25 per cento al primo in graduatoria, 20 al secondo, 18 al terzo, 15 al quarto, 12 al quinto e infine il 10 per cento al sesto.

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