Sicilia, diagnostica e cure, sistema sanitario non a misura d’anziano - QdS

Sicilia, diagnostica e cure, sistema sanitario non a misura d’anziano

Roberto Pelos

Sicilia, diagnostica e cure, sistema sanitario non a misura d’anziano

mercoledì 27 Maggio 2020

Studio della Spi Cgil Sicilia rivela le criticità: lunghe liste attesa e ticket troppo alti. Maurizio Calà: “Virus federalismo e titolo V ha aggravato differenze tra Nord e Sud”

PALERMO – Tempi di attesa molto lunghi per diagnostica e cure, sia nella sanità pubblica che in quella convenzionata; costi alti, ad esempio per i farmaci, in una realtà come la Sicilia dove gli anziani costituiscono 1/5 della popolazione (rapporto peraltro destinato ad aumentare) e percepiscono pensioni più basse della media nazionale. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca dal titolo “La sanità ad ostacoli”, realizzata dalla Spi Cgil regionale e presentata ieri in video conferenza. La ricerca è stata effettuata con la collaborazione di esperti e con una indagine sul campo che ha coinvolto, attraverso interviste, medici di base, anziani over 65 e i direttori generali delle Asp di Palermo, Caltanissetta e Ragusa. Maurizio Calà, segretario regionale Spi ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è stato quello di individuare le criticità per arrivare alla formulazione delle proposte per eliminarle.

Oggi non possiamo dire di avere una sanità universale e gratuita. Tuttavia l’emergenza sanitaria, oltre ad avere portato in luce in tutta la loro evidenza le debolezze del sistema, ci offre un’opportunità di investimenti da non perdere. Questo – ha sottolineato il segretario regionale Spi – a partire dai i 3,2 miliardi stanziati dal decreto Rilancio: un’occasione irripetibile per adeguare innanzitutto la medicina del territorio creando una vera integrazione socio-sanitaria”.

Il sociologo Giovanni Frazzica, dopo avere illustrato la ricerca, in riferimento al coronavirus ha posto l’accento sulla necessità di un piano di emergenza da predisporre, usando una metafora, “in tempo di pace”, dunque non solo nel pieno dell’emergenza. “Tra le nostre proposte – ha affermato ancora Maurizio Calà – c’è anche quella di prevedere, nel caso che una struttura pubblica non sia in grado di rispettare i tempi massimi previsti, il diritto per il paziente di ricevere la prestazione in forma privata, anche intra moenia, pagando solo il ticket. Per il co-finanziamento dovrebbe provvedere la regione con un fondo apposito”; Calà ha proposto anche un assessorato del welfare per mettere insieme le questioni sanitarie e quelle sociali.

L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, nel suo intervento ha posto l’accento sulla “grande emergenza sanitaria, che è ancora in essere ed è quella legata al covid-19. Oggi – ha proseguito Razza – possiamo dire due cose: questa emergenza ha avuto il combinato disposto di decisioni politiche centrali e regionali e capacità dei sistemi sanitari territoriali di affrontare l’emergenza, due cose che non possono essere disgiunte l’una rispetto all’altra”. Razza ha sottolineato come “la nostra assistenza ospedaliera ha dimostrato, anche perché essenzialmente basata sul sistema sanitario pubblico, di potere essere nelle condizioni di offrire una qualità assistenziale importante e delle competenze di altissimo livello”.

Le criticità, ha sottolineato l’assessore alla Sanità, ci sono ovviamente state e hanno riguardato, in qualche caso, i modelli organizzativi seguiti, soprattutto nelle aree dove l’egizia sanitaria ha reso particolarmente complessa la definizione dei percorsi all’interno delle strutture ospedaliere e ha messo a rischio il sistema dell’assistenza territoriale. Da registrare, nel corso della video conferenza, gli interventi di Renato Costa (Cgil medici Sicilia), Pippo Noto (direttore sanitario dell’Asl 1 di Cuneo), Alfio Mannino (segretario Cgil Sicilia) e del segretario generale nazionale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017