Istituzioni, associazioni e imprese hanno chiesto un confronto per far rientrare la struttura all’interno del percorso della nuova linea Palermo-Catania
PALERMO – Rete ferroviaria italiana, grazie ai fondi del Pnrr, rinnoverà la circolazione su rotaie in Sicilia, ma la stazione Valledolmo sarà soppressa, rischiando così di condannare la piccola comunità all’isolamento. Il sindaco, il Consiglio comunale, la Consulta giovanile, le imprese che operano sul territorio hanno lanciato l’allarme sulla questione, preoccupate che lo spopolamento in atto possa non avere più argini anche grazie a questa scelta.
Valledolmo è una cittadina viva e desiderosa di mantenere una propria identità. Ogni anno, infatti, si organizzano in primavera le giornate dell’agricoltura, un appuntamento fieristico tra i più seguiti in Sicilia, giunto alla sua XXIII edizione. Per comprendere meglio le ragioni del territorio, che ha denunciato il totale disinteresse della politica rispetto alle rivendicazioni dei residenti, il Quotidiano di Sicilia ha incontrato il sindaco di Valledolmo Angelo Conti.
Sindaco, la soppressione della fermata nel futuro asse ferroviario Palermo–Catania quali risvolti avrà sul tessuto locale?
“Avrebbe un forte impatto regressivo rispetto ai bisogni primari del trasporto passeggeri, soprattutto studenti e lavoratori che quotidianamente utilizzano il treno come mezzo per spostarsi in sicurezza. Inoltre, se pensiamo che i principali servizi pubblici sono concentrati nella città capoluogo di provincia, risultano evidenti i disagi per l’intera comunità”.
L’eliminazione della fermata avrà ripercussioni anche su altri comuni limitrofi?
“Sicuramente per alcuni comuni limitrofi, sprovvisti di stazione FS, la fermata di Valledolmo può continuare a rappresentare un riferimento utile per l’utilizzo del treno quale mezzo di trasporto”.
Avete denunciato una totale assenza di dialogo con i soggetti coinvolti nell’ammodernamento della linea ferroviaria…
“Abbiamo appreso da notizie di stampa della Determinazione conclusiva della Conferenza di servizi e abbiamo formalmente chiesto a Rfi di riaprirla, poiché non eravamo stati coinvolti. Sebbene la risposta sia stata negativa perché ‘il territorio di Valledolmo non è interessato dal Progetto definitivo del Lotto 3-Lercara diramazione–Caltanissetta Xirbi e pertanto non sono richiesti pareri, nulla osta e autorizzazioni di competenza del Comune ai fini della realizzazione dell’opera, c’è stata comunque la disponibilità di Rfi a dialogare per ascoltare le nostre richieste e il nostro disappunto per aver escluso dal nuovo tracciato l’attuale stazione FS di Valledolmo”.
Quali rischi intravede in prospettiva per la sua comunità?
“Tagliare i servizi esistenti, quale quello dei trasporti su rotaie, significa dare un segnale letale alle prospettive delle popolazioni dell’entroterra, che già soffre la marginalità territoriale e si adopera quotidianamente per valorizzare il proprio territorio, cercando di trasformare in attrattività turistica i prodotti dell’eccellenza agroalimentare e i propri luoghi, contenitori e custodi di sapere, tradizioni, biodiversità e natura ancora incontaminata. Il patrimonio culturale delle aeree interne appartiene a tutti e va custodito e anche se da un’analisi superficiale ciò parrebbe non avere alcun collegamento con una sperduta stazione ferroviaria, in realtà quest’ultima costituisce un’importante risorsa di sviluppo e di rilancio economico del territorio di riferimento”.
Qual è la sua proposta concreta?
“Stiamo dialogando con il commissario straordinario per gli Interventi infrastrutturali, che ha ben compreso le nostre argomentazioni a sostegno del mantenimento della Stazione FS di Valledolmo dentro il nuovo tracciato. Abbiamo chiesto che la nuova stazione possa sorgere vicino l’ingresso della nuova galleria, a poco più di un km dall’attuale stazione. Allo stato sono in corso le verifiche di compatibilità tecnica della contiguità tra una stazione passeggeri e l’area di sicurezza che sorgerà all’ingresso della galleria. Se le risultanze delle verifiche, come ci auguriamo, dovessero dare esisto positivo, la nuova stazione di Valledolmo nascerà a poca distanza dall’attuale e dentro la nuova tratta Palermo-Catania”.
Abbiamo infine chiesto una battuta anche a Davide Cilano, componente della Consulta giovanile locale: “Il rischio principale che si intravede è quello di abbandonare la nostra famiglia, la nostra terra, la nostra cultura senza nessuna speranza di ritorno. Noi vorremmo avere la possibilità di conoscere il mondo e riportare le competenze acquisite nella propria terra. Noi giovani non siamo solo il futuro ma anche il presente”.