Quarantena e isolamento, si accende il dibattito, cosa dice la legge - QdS

Quarantena e isolamento, si accende il dibattito, cosa dice la legge

Quarantena e isolamento, si accende il dibattito, cosa dice la legge

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lunedì 27 Dicembre 2021

Il Gimbe attraverso il presidente Cartabellotta chiede una revisione delle regole, ma per il Governo è prematuro. Ecco cosa dice la legge al riguardo e le differenza tra quarantena e isolamento

“E’ necessaria una revisione delle regole della quarantena per il Covid ma non è questo il momento. Credo che sia auspicabile ma probabilmente tra 10 o 15 giorni da oggi”, lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Sky Tg24.

“E’ verosimile che Omicron sia oltre il 50-60% del virus che circola nel Paese”, ha aggiunto.

“Con due varianti che circolano nel Paese, la Delta e la Omicron, non si possono togliere le persone dalla quarantena. Bisogna vedere come si comporta la Omicron, bisogna vedere quando e a chi ridurre l’isolamento”, ha affermato il sottosegretario.

Cosa prevede la legge sulla quarantena, 7 giorni

Attualmente la quarantena per un vaccinato venuto in contatto con un positivo è di 7 giorni. Ora si sta valutando la possibilità di ridurre i tempi di quarantena per chi ha già ricevuto il booster.

Gimbe chiede la revisione della quarantena

Questa mattina era stato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, a chiedere la revisione delle quarantene. “Omicron è una variante molta contagiosa. “Ogni positivo – ha detto a Radio Cusano Campus – può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti. Se dovessimo avere un milione di positivi vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta”.

D’altra parte “Il sistema di tracciamento e contenimento del virus deve essere rigoroso perché altrimenti si perde il controllo della pandemia. Quando si identifica un contatto stretto con un positivo, bisogna stare in isolamento, le regole su questo sono precise”. Così Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, in una dichiarazione rilasciata oggi ad Ansa.

Quando andare in Isolamento

“Un’eventuale decisione sulle modalità di quarantena si prende in base ad una modellistica precisa, ossia calcolando che impatto avrebbe sulla circolazione del virus e sul Servizio sanitario nazionale – ha spiegato – bisogna comportarsi di conseguenza e non sulla base delle sensazioni”.
“Fa bene il governo ad ancorare le sue decisioni alle evidenze scientifiche”, ha aggiunto, “la variante Omicron ha una diffusività eccezionale. Nelle prossime settimane alcune regioni andranno in giallo, altre in arancione. Dobbiamo evitare di andare in rosso”.

Le risposte del Governo alle Faq sulla quarantena

Riportiamo di seguito alcune risposte date dal Governo sul tema della quarantena.

Differenza tra quarantena, isolamento e sorveglianza attiva

Quarantena e isolamento sono importanti misure di salute pubblica attuate per evitare l’insorgenza di ulteriori casi secondari dovuti a trasmissione di SARS-CoV-2 e per evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero.

La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso COVID-19, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi.

L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da COVID-19 da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità.

La sorveglianza attiva è una misura durante la quale l’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza.

Qual è la definizione di contatto? Stretto (o ad alto rischio) e basso rischio

Un contatto di un caso covid è qualsiasi persona esposta a un caso probabile o confermato in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento del caso. 

Il ‘contatto stretto‘ (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come: una persona che vive nella stessa casa di un caso covid; una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso covid; una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso covid (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati); una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso in assenza di protezione (mascherine) idonei; un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un positivo oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso covid senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei; una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso covid; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.Per contatto a basso rischio si intende una persona che ha avuto una o più delle seguenti esposizioni:

Per ‘contatto a basso rischio‘, si intende una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso covid, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) o che ha viaggiato con un positivo per meno di 15 minuti; un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso, provvisto di DPI raccomandati; tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un positivo, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso covid, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che sono infatti classificati contatti ad alto rischio.

Contatto stretto di un positivo, cosa fare

I contatti stretti di un caso confermato devono allertare il proprio medico, che avviserà o fornirà tutte le indicazioni per contattare il Dipartimento di prevenzione della ASL o ATS competente per territorio che disporrà la quarantena e la sorveglianza. In linea generale, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena della durata di almeno 7 o 10 giorni (a seconda dello stato vaccinale) dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test antigenico o molecolare con risultato negativo. Al termine del periodo di quarantena la persona potrà rientrare al lavoro e il periodo di assenza potrà essere coperto dal certificato medico. Al rientro la persona dovrà contattare il medico competente della sua azienda per ulteriori informazioni.

Contatto stretto e quarantena

Nel caso in cui si venga identificati come ‘contatto stretto’ di caso confermato, nessun test con esito negativo permette di essere esonerati dal sottoporsi a un periodo di quarantena della durata di almeno 7 o 10 giorni (a seconda dello stato vaccinale) dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo.

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