Di differenze di genere nella valutazione del rischio e di sostenibilità nei luoghi di lavoro si discuterà il prossimo 4 luglio a partire dalle 9:00 a Palermo, presso il complesso monumentale dello Steri (piazza Marina 61), con il convegno “Benessere occupazionale tra differenze di genere e sostenibilità” promosso dall’Università degli Studi del capoluogo regionale e con il patrocinio della Società Italiana di Medicina Legale (SIMLA) che sarà presente con il presidente prof. Francesco Introna, impegnato nei saluti istituzionali assieme, tra gli altri, al Magnifico Rettore, professore Massimo Midiri e al sindaco, professore Roberto Lagalla. Il comitato organizzatore, composto dalla professoressa Antonina Argo, dal professore Emanuele Cannizzaro, dalla dottoressa Ginevra Malta e dal dott. Antonio Rini, ha messo in campo il contributo di esperti di medicina del lavoro, medicina legale, psicologia, giurisprudenza e gestione delle risorse umane per offrire uno spazio di confronto multidisciplinare su modelli, strumenti e strategie operative per affrontare in modo integrato i temi del benessere occupazionale, delle pari opportunità e della sostenibilità. Interverranno nelle sessioni di moderazione anche la dottoressa Sara Sablone, componente del direttivo Simla e la professoressa Stefania Zerbo, Direttrice della scuola di specializzazione di medicina legale dell’Università degli studi di Palermo.
“Le differenze di genere – spiega la professoressa Antonina Argo, ordinaria di medicina legale a Unipa e vicepresidente della Società Italiana di Medicina Legale (SIMLA) – costituiscono un asse critico nella valutazione del rischio, nell’accesso alle tutele e nella percezione stessa del benessere lavorativo. Le evidenze scientifiche dimostrano come fattori biologici, psicosociali e culturali possano determinare una diversa esposizione ai rischi e una differente incidenza di patologie lavoro-correlate tra uomini e donne. In tal senso, il gender mainstreaming nella valutazione e gestione della salute occupazionale rappresenta non solo un obbligo normativo, ma anche una strategia per promuovere ambienti di lavoro più giusti, resilienti e performanti”.
Il Dossier Donne 2025 dell’Inail evidenzia, ad esempio, quanto sia ancora necessario “fare per migliorare la sicurezza sul lavoro delle donne”, “rimarcare le differenze che l’appartenenza a un genere può sviluppare nell’ambito dell’assegnazione a un’identica mansione in una stessa attività lavorativa” e anche sulle “criticità che possono verificarsi in ambienti occupati prevalentemente da uomini o da donne con caratteristiche diverse per età, provenienza e genere”. Nel 2023 in Italia ci sono stati oltre 519mila infortuni, circa 180mila hanno riguardato le donne: “Numeri da non sottovalutare – dice l’Inail-, se si pensa che le donne generalmente non sono occupate in attività ad alto rischio infortunistico, nelle quali è molto più presente la componente maschile”.
Secondo aspetto del convegno riguarda la sostenibilità dei luoghi di lavoro: “Richiede l’adozione – prosegue la professoressa Argo – di politiche aziendali inclusive, orientate alla promozione della salute mentale, alla gestione dei rischi psicosociali, alla prevenzione delle molestie e delle discriminazioni, e alla valorizzazione delle differenze individuali. Il concetto di “sostenibilità psicosociale” emerge così come un pilastro fondante del benessere lavorativo, in grado di incidere positivamente sulla produttività, sulla soddisfazione lavorativa e sulla coesione interna alle organizzazioni”.
Le due sessioni esploreranno, nello specifico, alcuni temi di grande attualità che vanno dai nuovi rischi psicosociali legati alle trasformazioni del lavoro (smart working, IA, stress correlato) alle specificità di genere nella percezione del rischio e nella risposta organizzativa fino agli aspetti medico-legali della tutela della salute nei contesti lavorativi e per chiudere con i modelli di promozione della salute e di prevenzione della violenza e delle disuguaglianze nei luoghi di lavoro.
”Obiettivo ultimo dell’evento – conclude la vicepresidente della Società Scientifica – è contribuire allo sviluppo di una cultura della prevenzione e della sostenibilità lavorativa che metta al centro la persona, in tutte le sue dimensioni, favorendo l’inclusione e il benessere come fattori strategici per la salute pubblica e per la competitività delle organizzazioni”.
Luogo: Complesso monumentale dello Steri, piazza Marina, 61, PALERMO, PALERMO, SICILIA


