Differenziata, in Sicilia salgono a otto i comuni “rifiuti free” - QdS

Differenziata, in Sicilia salgono a otto i comuni “rifiuti free”

Differenziata, in Sicilia salgono a otto i comuni “rifiuti free”

venerdì 23 Ottobre 2020

Sono 598 i Comuni ‘rifiuti free’, quelli dove ogni cittadino produce al massimo 75 kg di secco residuo all’anno: 51 in più dello scorso anno. Una buona notizia, specialmente se si considera che la crescita maggiore è avvenuta nel Meridione. I comuni rifiuti free del Sud Italia sono passati, infatti, da 84 a 122 e pesano, ora, per il 20,4% sul totale dei comuni in graduatoria.

È il Nord-Est a guidare la classifica grazie al porta a porta e alla tariffazione puntuale, Veneto e Trentino Alto Adige le regioni più virtuose. E mentre cresce il Sud, il Centro resta immobile. È quanto emerge da Comuni Ricicloni 2020, l’indagine presentata ieri durante EcoForum, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.

Il merito della rimonta del sud va, soprattutto, all’Abruzzo, che porta i comuni virtuosi da 15 a 38 (con un balzo dal 5 al 12% sul totale dei comuni della Regione), alla Campania che sale da 23 a 36 comuni (dal 4 al 7%) e alla Sicilia che passa da uno a otto comuni (da 0 a 2%), tra cui Misilmeri di oltre 30mila abitanti.

I comuni del Centro rappresentano il 6,5% del totale dei Comuni in classifica e il Nord, nonostante l’incremento in numeri assoluti, per la prima volta scende dal 77% al 73,1%. Da segnalare la Lombardia che cresce di 22 comuni (da 85 a 107). Tra i capoluoghi di provincia sono solo 4 le città che rientrano nei parametri dei Comuni Rifiuti Free: Pordenone, Trento e Treviso in testa, seguiti da Belluno.

Il Veneto si conferma la regione con il numero più elevato di Comuni rifiuti free: 168 comuni per una percentuale sul totale del 30%, stabile rispetto allo scorso anno. Seguono il Trentino-Alto Adige con 78 comuni (28%), due in più rispetto al 2019 che lo aveva visto in forte crescita, e il Friuli-Venezia Giulia, che con 48 comuni rimane aquota 22%. Poi l’Abruzzo e il Molise che passa da nove a 13 comuni (dal 7% al 10%). Secondo gli ultimi dati Ispra disponibili (2018), nel complesso in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 499,7 kg/ab/anno, e se la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti conil 58,1%, si registra ancora un forte divario tra Nord (67,7%), Sud (46,1%) e Centro Italia (54,1%).

“Come fotografa il nostro rapporto Comuni Ricicloni 2020, ad oggi la produzione dei rifiuti non recuperabili e conferiti in discarica al di sotto dei 75 chili per abitante all’anno è raggiunta solo da 598 Comuni” commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

EcoForum ha ospitato anche la premiazione dei Comuni rifiuti free. Nell’indagine Comuni Rifiuti Free 2020, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto sono le uniche tre regioni che sivedono rappresentate in tutte e quattro le categorie del concorso: icomuni sotto i 5.000 abitanti, tra i 5.000 e i 15.000, oltre i 15.000 e Capoluoghi. Come a dire che nel triveneto la raccolta differenziata è di qualità indipendentemente dalla dimensione demografica, grazie a un sistema di raccolta e gestione efficace basato, nella maggior parte dei casi, su sistemi consortili, raccolta porta a porta e tariffazione puntuale. All’altro capo della classifica, con zero comuni rifiuti free, troviamo la Valle d’Aosta (stazionaria sullo zero), con la Liguria e la Puglia che perdono entrambe i loro due comuni virtuosi. Tra i comuni non capoluogo sopra i 15 mila abitanti, oltre a Misilmeri, i vincitori di quest’anno sono Baronissi, Castelfranco Emilia, Porcia, Porto Mantovano, Castelfidardo, Certaldo, Pergine Valsugana e Vedelago. Carpi (71mila abitanti) tra i vincitori 2019 passa invece inseconda linea.

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