CATANIA – La normativa nazionale e regionale sul dimensionamento scolastico in Sicilia impongono misure di accorpamento e fusione delle istituzioni scolastiche delle città metropolitane e dei liberi consorzi destinando alle conferenze provinciali l’arduo compito di tracciare e non “pescare dal mucchio” gli istituti da sopprimere e accorpare. La Conferenza scolastica provinciale di Catania presieduta su delega del sindaco metropolitano Trantino dall’avvocato Ivan Albo ha adottato entro i termini imposti dal decreto assessoriale n. 1543 del 2/8/23 le linee per contenere e razionalizzare il dimensionamento nella provincia di Catania.
“Le famiglie possono stare tranquille: il diritto allo studio è assicurato – si legge in una nota della Città metropolitana -. Il dimensionamento scolastico nell’anno scolastico 2024-2025 non avrà conseguenze sugli alunni delle zone montane più remote, nei distretti più colpiti dal rischio illegalità e dalla dispersione scolastica, in cui le scuole e i loro presidi fungono a presidio di legalità. Saranno accorpati giuridicamente ad altre scuole esistenti 17 istituzioni scolastiche per tutta la provincia senza, con questo, intaccare minimamente i plessi attualmente esistenti”.
I dirigenti e i funzionari amministrativi delle 17 istituzioni accorpate sono il vero impulso che imponeva la norma nazionale e regionale a cui le Conferenze provinciali hanno dovuto dare riscontro. Il Consiglio scolastico provinciale si è riunito in assemblea negli ultimi mesi più volte per concordare il dimensionamento nell’anno scolastico 2024-2025 evitando un commissariamento regionale nelle decisioni che spettano alla provincia di Catania. L’ultima di queste assemblee, la decisiva, è stata presieduta dal delegato del sindaco della Città metropolitana Enrico Trantino, avv. Ivan Albo, affiancato dalla dirigente Diane Litrico e dai funzionari dell’Ente con la partecipazione dei sindaci delegati (Mirabella Imabaccari, Biancavilla, Paternò, Acireale, Giarre, Mascalucia), del dirigente dell’Ufficio scolastico di competenza territoriale dott. Grasso, dei rappresentanti dei presidi e delle famiglie.
Ad alzata di mano sono state approvate numerose risoluzioni inerenti l’autonomia scolastica di istituti “pericolanti” per sottodimensionamento di iscrizioni, procedendo con la cosiddetta “verticalizzazione” (cioè la trasformazione dei circoli didattici in istituti comprensivi), o attraverso gli accorpamenti e le fusioni di scuole con le sedi giuridiche poste su territori limitrofi.
Il Consiglio scolastico provinciale, decretando le proprie scelte, ha tenuto conto del contesto geografico isolato dei comuni montani. Si è presa in considerazione la possibilità, in situazioni estreme, di poter andare in deroga ai decreti assessoriali, che scoraggiano, ad esempio, la creazione di istituti omnicomprensivi.
Le decisioni finali sono state sofferte ed hanno pesato le domande, le valutazioni e le considerazioni espresse via via da molti sindaci e dalle varie delibere di giunta. L’avvocato Albo, dando voce anche al pensiero del sindaco metropolitano Trantino, ha caldeggiato il mantenimento dell’autonomia di istituti che vantano una tradizione e uno status che va al di là della mera valutazione numerica “Le decisioni che abbiamo messo ai voti ed approvato – ha affermato l’avv. Albo – hanno tenuto conto di criteri confacenti e condivisi, garantendo continuità didattica territoriale dell’esistente e una attenzione particolare anche a peculiarità come per l’aeronautico Ferrarin di Catania a rischio autonomia votato a maggioranza”.
Adesso le decisioni assunte dalla Conferenza scolastica provinciale di Catania andranno notificate a Palermo dove verranno vagliate dall’Assessorato Regionale all’Istruzione.