PALERMO – Aumentano i lavoratori in Sicilia, ma non in maniera omogenea. Questo il sunto di quanto pubblicato nell’aggiornamento sull’andamento dei lavoratori dipendenti privati, da poco pubblicato dall’Inps.
706.049 i dipendenti del settore privato
Nell’ultimo anno rilevato, sono stati 706.049 i dipendenti del settore privato, esclusi operai agricoli e domestici, dei quali 403.170 operai e 264.638 impiegati. A seguire la categoria dei quadri, pari a 10.411 unità, costituita dai prestatori di lavoro subordinato che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, svolgono funzioni di rilevante importanza per l’impresa. I dirigenti si fermano a 1.610 nominativi e gli apprendisti a 25.013. Nella categoria residuale “altro” rientrano 1.207 lavoratori.
Rispetto all’anno precedente, i numeri totali sono cresciuti di 22.389 unità. In particolare, sono aumentati gli operai, che crescono di 15.597 lavoratori, e gli impiegati, a +6.980. Anche i quadri vedono lievitare i propri numeri, con 592 nuove occorrenze. Scendono, invece, i dirigenti, che perdono 218 unità, e anche gli apprendisti, a -592. In percentuale, sono proprio i dirigenti a subire il taglio maggiore, pari al -12%, mentre la crescita maggiore riguarda i quadri, al +5,4%, e gli operai, al +2,7%. In totale, i lavoratori nell’ultimo anno sono cresciuti del 3,2%, più che a livello nazionale, dove il numero di occupati dipendenti nel settore privato ha raggiunto 17.382.601, registrando un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente. Tra i lavoratori, gli operai rappresentano il 55% del totale, seguiti dagli impiegati, al 37%, gli apprendisti al 4%, i quadri al 3% e i dirigenti allo 0,8%. I lavoratori maschi costituiscono il 57% della distribuzione complessiva.
Il 31,5% dei lavoratori dipendenti si concentra nelle regioni del Nord-Ovest
Geograficamente, il 31,5% dei lavoratori dipendenti si concentra nelle regioni del Nord-Ovest seguito dal Nord-Est, al 23,4%, dal Centro, al 20,7%; quindi il Sud al 17% e Isole al 7,3%. Solo lo 0,1% dei lavoratori opera all’estero. Se si guarda ai lavoratori dipendenti intermittenti con almeno una giornata retribuita è stato di 722.935 unità, evidenziando un aumento del 4%. Quasi i due terzi di questi lavoratori sono impiegati nelle regioni del Nord, con una prevalenza femminile, pari al 52%. Per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, invece, sono stati registrati 938.397 dipendenti, in calo rispetto all’anno precedente del 3,7%. Anche in questo caso, la maggior parte dei lavoratori è di sesso maschile, con una percentuale del 57,3%. La distribuzione geografica dei lavoratori in somministrazione mostra che il 68,7% è impiegato nelle regioni del Nord, il 18,2% al Centro, il 9,9% al Sud e il 3,2% nelle Isole. In termini di retribuzione, il valore registrato per i lavoratori dipendenti risulta maggiore nelle regioni del Nord, con 27.852 euro nel Nord-ovest e 24.838 euro nel Nord-est. Il Centro registra una media di 22.987 euro, mentre il Sud e le Isole presentano retribuzioni medie di 17.631 e 17.285 euro, rispettivamente. In totale, la retribuzione media annua si attesta a 23.662 euro.
La retribuzione media annua mostra un trend crescente con l’aumentare dell’età, fino alla fascia 55-59 anni, ed è significativamente più alta per i lavoratori maschi, con un valore di 27.080 euro rispetto ai 19.083 euro delle lavoratrici femmine. Per i lavoratori in somministrazione, la retribuzione media è di 10.092 euro, con valori più elevati per gli uomini (11.293 euro) rispetto alle donne (8.479 euro).

