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Dipasquale e Spada (Pd): “Carenze nel piano per i rifiuti speciali”

Dipasquale e Spada (Pd): “Carenze nel piano per i rifiuti speciali”
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Le osservazioni sul piano rifiuti speciali dei deputati del Pd all’Ars Nello Dipasquale e Tiziano Spada e allegate alla risoluzione della commissione Ambiente di Palazzo dei Normanni

Il Piano dei rifiuti speciali per la Sicilia non affronta il nodo del Combustibile solido secondario (Css). Trattare i Css “alla stregua dei rifiuti urbani” e “inserirli nel contesto degli inceneritori con recupero di energia, come se essi fossero giuridicamente nella disponibilità della mano pubblica e non in quella di chi li produce, è una anomalia grave”. Sono alcune delle osservazioni messe nero su bianco dai deputati del Pd all’Ars Nello Dipasquale e Tiziano Spada e allegate alla risoluzione della commissione Ambiente di Palazzo dei Normanni che per due settimane ha lavorato sull’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti speciali.

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Il documento dal gruppo del Pd all’Ars: “Piano sprovvisto di confronto tra le tipologie di rifiuti speciali”

Il documento a firma Dipasquale e Spada è stato predisposto con la collaborazione del gruppo di lavoro Pd sui rifiuti. “Il quadro così delineato mostra uno sconfinamento in campi in cui il Commissario straordinario, il governatore Renato Schifani, non ha alcuna delega, ponendosi altresì come concorrente dell’iniziativa privata”, dicono i due parlamentari. I commissari del Pd hanno formulato nel loro documento alcune indicazioni, sottolineando anche le criticità da risolvere e chiedendo al governo regionale di mantenere alcuni impegni. Secondo Dipasquale e Spada, ad esempio, il Piano è sprovvisto di un “confronto” tra le varie tipologie di rifiuti speciali.

Dipasquale e Spada: “Si entra in campi non di competenza del commissario rifiuti”

Altre criticità, secondo i deputati del Pd, riguardano il capitolo dei fanghi di depurazione. Per il documento la destinazione prevalente è “lo smaltimento in discarica di rifiuti speciali” ma i deputati del Pd contestano questa conclusione: “La destinazione prevalente ribadita nelle norme sull’economia circolare è l’utilizzo in agricoltura”. Dipasquale e Spada quindi osservano: “Ci troviamo di fronte ad un quadro dove si propone la violazione di norme europee e si entra in campi non di competenza del commissario rifiuti”. Critiche poi al documento presentato dal governo perché “viola in modo eclatante” la riduzione dei rifiuti individuando invece nel recupero energetico “la prima opzione alla stregua – si legge – dello smaltimento in discarica”. Bocciatura sonora anche per quanto riguarda il capitolo dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche): in questo caso “il piano è incapace di individuare una vera strategia di chiusura sotto il profilo della economia circolare”, osserva il documento a firma di Dipasquale e Spada. “Carenze rilevanti” anche sul fronte dello smaltimento dei veicoli fuori uso, con il Partito democratico che suggerisce “un riallineamento normativo e tecnologico dei centri esistenti” per il riciclaggio e il recupero dei metalli.

I suggerimenti

Dai parlamentari Pd anche alcuni suggerimenti per un miglioramento del piano: servono campagne di sensibilizzazione ed educazione che promuovano “la riduzione, il riciclaggio e il trattamento dei rifiuti in modo sostenibile”. Serve poi “sviluppare programmi scolastici che includano la gestione sostenibile dei rifiuti”. Tra le indicazioni fornite dai componenti dem della commissione Ambiente, infine, anche la necessità di mettere in campo un aiuto economico ai comuni costieri per lo smaltimento della posidonia oceanica che si deposita sui litorali e che viene considerata “rifiuto speciale”. Dipasquale e Spada, a tal proposito, chiedono una norma ad hoc nella prossima Finanziaria.