Home » Diritti uguale egoismo, Doveri uguale altruismo

Diritti uguale egoismo, Doveri uguale altruismo

Diritti uguale egoismo, Doveri uguale altruismo

Ritorniamo sulla questione di fondo di una Comunità che basa la sua convivenza civile sul rapporto fra Diritti e Doveri. I nostri padri costituenti hanno inserito nella Suprema Carta un numero maggiore di Diritti rispetto ai Doveri, perché il nostro Paese usciva da una dittatura durata oltre vent’anni, in cui i Diritti erano stati aboliti ex abrupto, mentre restavano le imposizioni del Regime, il quale, fra l’altro, approvò le famigerate Leggi razziali per accodarsi a quel folle di Hitler, che mandò sei milioni di essere umani nei forni di Auschwitz e dintorni.

Tuttavia, nonostante la spiegazione che precede, restano preponderanti i Doveri rispetto ai Diritti.
Se ci pensate bene, i Diritti di ognuno di noi equivalgono a una sorta di egoismo, perché riflettono la voglia di prendere, senza preoccuparsi degli altri. Questa voglia è deleteria, perché quando è diffusa in tutta la Collettività chi resta a dover dare qualcosa? Ecco una domanda che rimane senza risposta.

Nonostante il minor numero di Doveri elencati nella nostra Costituzione, essi restano fondamentali per il buon funzionamento di una Collettività, perché soltanto il dare agli altri rappresenta un modo equo per fare funzionare l’insieme delle persone.
Va detto, senza ombra di dubbio, che stare insieme non è facile, in quanto la natura umana è egoista: i bambini piangono perché vogliono qualcosa, quando crescono e diventano ragazzini continuano a esplicitare il loro egoismo e così via nella loro maturazione, a meno che la Famiglia per prima, Scuola e Università dopo non gli facciano capire i precetti e le regole che si fondono sull’altruismo, cioé sui Doveri.

Ecco dunque che servono i buoni maestri, siano essi genitori o insegnanti, i quali devono dare per primi l’esempio di chi sostiene gli altri, li informa correttamente e li aiuta a crescere per divenire persone perbene.

La letteratura secolare ci ha fatto vedere personaggi di ogni genere: quelli che hanno servito gli altri sono in minoranza; i predoni sono stati invece in maggioranza.
Già questo quadro ci dovrebbe far capire meglio di che pasta sono fatte le persone.
Perché nascono le guerre? Perché vi sono interessi egoistici, spesso mascherati da Diritti. Tali interessi egoistici sono mossi dalla bramosia di danaro che a inizio della filiera è proprio quello che fa muovere gli eserciti.

Perché le industrie di armi vorrebbero che scoppiassero guerre in ogni parte del mondo? La risposta è semplice: per vendere più armi, aumentare fatturati e guadagni.
Il quadro che rappresentiamo non vuole essere più nero di una notte in tempesta, ma realistico. Per la semplice ragione che se non si delinea la realtà come essa è, quando è negativa, non si possono trovare idonei rimedi.

Soltanto avendo contezza dei problemi, nudi e crudi, si può tentare di trovarvi soluzioni idonee. E, per conseguenza, trovare soluzioni idonee è compito delle persone perbene. La lotta di sempre fra i malvagi e i galantuomini vede prevalere gli uni su gli altri a seconda delle circostanze. Anche se la speranza dell’Umanità è che alla fine prevalga il bene sul male.

La questione che vi proponiamo può sembrare irreale. Tuttavia noi pensiamo che se non si calano nella vita di tutti i giorni quei principi etici scritti in migliaia di libri, la Comunità peggiora la qualità della vita, perché i cattivi comportamenti si estendono un giorno dopo l’altro.
Vogliamo qui ricordare la famosa legge economica di Thomas Gresham, secondo cui la moneta cattiva scaccia quella buona, perché quest’ultima viene tesaurizzata, cioé nascosta, facendo restare la prima in circolazione.

Alla stessa maniera i cattivi comportamenti si estendono perché quelli buoni vengono tenuti nascosti.
Conta l’esempio, quello di chi fa il proprio Dovere, cioè assumere un comportamento altruistico, mettendo in secondo piano quello egoistico, che è appunto il Diritto.
L’informazione e i giornalisti dovrebbero sottolineare questa differenza e non dare eccessivo spazio alle manifestazioni che esaltano i Diritti, facendo invece un’azione didattica con l’indicazione dei Doveri come essenziali per migliorare la qualità della vita. Di tutti!