Diritto di veto e di fuoco - QdS

Diritto di veto e di fuoco

Pino Grimaldi

Diritto di veto e di fuoco

sabato 30 Aprile 2022

La signora Kruschiova, nipote di Nikita Kruschev, sere fa interrogata sul drammatico momento che il suo Pese e l’Europa più Usa stanno vivendo, ha detto che il conflitto USA-URSS(1962) per l’avvicinamento delle navi russe a Cuba ove sbarcare missili a poche miglia della Florida, potè essere evitato perché Kennedy e suo nonno avevano una linea telefonica per le loro conversazioni segrete per evitare che politici e comandi delle loro forze armate potessero condizionare le loro decisioni. Critica elegante a quanto accade oggi con tutti a parlar di tutto in assenza di quel “segreto” indispensabile in ogni negoziazione seria.

Una volta – ma si laudator temporis acti! – solo a patti firmati si veniva a conoscenza di quanto stabilito. Oggi se dei mediatori debbono incontrarsi si sa tutto del tempo, luogo ed argomenti da trattare talché “campa cavallo che l’erba cresce”. Ed a Kiev, giorni, fa il segretario generale ONU Gutierrez proveniente da un colloquio con Putin a Mosca senza concreto risultato, giunto a Kiev appena finito di trattare con Zelensky si è visto piovere sulla testa tre missili con il messaggio chiaro del tipo “fatti gli affari tuoi”.

Incredibile perché da che mondo “ambasciatore non porta pena”. E’ stato un atto senza precedenti per di più contro chi – Gutierrez – ufficialmente rappresenta le Nazioni Unite nelle quali la Russia è membro del Consiglio di Sicurezza assieme a USA, Cina, Francia ed UK con di diritto di veto, scritto nella carta costitutiva del 25 Giugno 1945 per tutelare(sic) i vincitori dell’ultimo conflitto, ma da allora inamovibile a significare che le dette 5 potenze sono di fatto i “padroni” della Organizzazione e Gutierrez il loro segretario generale. Non è stato manco ferito ma ha commentato: è il più grave attacco contro le Nazioni unite”. Significato che esse ormai non hanno più alcun potere.

Come finirà allora la “operazione militare speciale” russa? Parrebbe con qualcuno che stravinca o straperda con i “cobelligeranti” a mandar armi alla Ucraina e la Russia con il pollice sul bottone rosso di uno start-up nucleare! Un conflitto che non sarebbe mai dovuto iniziare e che sarebbe potuto essere, se ciascuno non avesse ceduto alla paranoia della vittoria, una guerra regionale magari lunga e logorante che, ora, rischia di trasformarsi in guerra mondiale e se usata l’arma nucleare con nessun vincitore o vinto: ma tutti annientati.

Le industrie delle armi ringraziano, mentre i politici che come sempre non riescono a capire i problemi si trastullano in giochi di potere del quale, se accade quanto prospettato, non potranno manco gioire.
Follia? No, fine del Pianeta così come lo conosciamo.
Foto di com’è da conservare: in un bunker a futura memoria.

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