Disabili e diritto al lavoro, in Sicilia mancano 4mila assunzioni - QdS

Disabili e diritto al lavoro, in Sicilia mancano 4mila assunzioni

Michele Giuliano

Disabili e diritto al lavoro, in Sicilia mancano 4mila assunzioni

giovedì 28 Ottobre 2021

La legge 68/99 inapplicata, il deputato Ars Figuccia: “Questione in commissione Lavoro”. Istat ed Eurostat: 270mila occupati nella Pa siciliana, ma solo 16mila categorie protette

PALERMO – Come ogni mese, Unioncamere, insieme ad Anpal, aggiorna i dati sulla condizione del mondo del lavoro raccolti dal sistema informativo Excelsior. E ogni mese, si ripropone lo stesso assurdo paradosso in Sicilia: mentre moltissimi siciliani sono senza lavoro, o comunque in una condizione lavorativa precaria, la percentuale delle figure di difficile reperimento raggiunge la soglia del 29,6%.

Per il mese di ottobre in Sicilia erano previste assunzioni per 27.480 lavoratori, in buona parte operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, o impiegati nelle professioni commerciali e nei servizi. Proprio nei settori di maggiore richiesta si trova, in media, la maggiore difficoltà a trovare le persone giuste a ricoprire il ruolo richiesto.

Nella categoria degli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine sono ben 9.970 i ruoli da coprire, dei quali ben il 33,9% rimarrà scoperto, per circa la metà dei posti per mancanza di candidati, per l’altra metà per l’inadeguata preparazione di chi ha presentato la propria disponibilità. Anche nella categoria degli impiegati, professioni commerciali e nei servizi i numeri sono alti: 9.060 posti disponibili, di cui il 27,1% rimarranno scoperti.

Anche tra i dirigenti e le professioni con elevata specializzazione e tecnici presenta diversi problemi: i posti vacanti sono 6.050, e il 32,6% di questi non viene coperto, in buona parte a causa di mancanza di candidati. All’interno di questa categoria, spiccano gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, irreperibili addirittura nell’84,5% dei casi, proprio per mancanza di persone disponibili a ricoprire questi ruoli.

Anche nelle professioni non qualificate si presentano delle difficoltà: ben il 14% dei 2.410 posti vacanti non sarà assegnato, in larga parte a causa della mancanza di candidati. Se si guarda ai dati dal punto di vista del titolo di studio, sono i diplomati agli Its (gli istituto tecnici superiori di recente costituzione nell’Isola, ndr) a presentare le maggiori difficoltà di reperimento, con una percentuale del 54,5%, mentre scendono al 28,6% i laureati, al 35,9% coloro che hanno conseguito un diploma professionale e al 25,4% coloro che non hanno alcun titolo di studio. A livello nazionale, sono circa 505 mila le assunzioni previste dalle imprese ad ottobre, ma in oltre un caso su tre è difficile reperire i profili richiesti. Il trend è positivo nel senso che, le richieste sono ben 114 mila in più (+29,1%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Tra ottobre e dicembre le imprese hanno in programma di attivare 1,4 milioni di contratti (+28,8% rispetto all’analogo trimestre 2019).

A segnalare le maggiori difficoltà nel reperire sono le imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo (52,9%) difficoltà che sale al 64,1% per il recruitment di fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati e al 61,9% per i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria.

Elevato anche il mismatch segnalato dalle imprese delle costruzioni (48,7%) soprattutto per artigiani e operai specializzati, addetti alle rifiniture delle costruzioni (61,5%), e dalle imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni (47,8%) per cui le maggiori difficoltà si incontrano per specialisti in scienze matematiche, informatiche (61,7%) e per tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (54,3%).

Coerentemente con le figure professionali, le aree aziendali con le difficoltà maggiori risultano essere i sistemi informativi (57,6%), progettazione e ricerca (51,0%), installazione e manutenzione (52,3%). Per quanto riguarda i titoli di studio, risultano “’introvabili” i laureati in ingegneria industriale, e quelli in elettronica e dell’informazione, i candidati con una istruzione tecnica superiore o con una formazione tecnica professionale. Fra gli indirizzi di più difficile reperimento le imprese segnalano i diplomati in indirizzo elettrico, edile e meccanico.

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