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Putin, la mobilitazione parziale e lo spettro della guerra nucleare: “Non è un bluff”

Putin, la mobilitazione parziale e lo spettro della guerra nucleare: “Non è un bluff”
Vladimir Putin guerra Russia Ucraina mobilitazione parziale minaccia nucleare discorso alla nazione. FONTE IMMAGINE CREMLINO

Il discorso di Putin scatena nuovamente la paura mondiale di fronte alla possibilità di una guerra con l’uso di armi nucleari.

Sono trascorsi quasi 7 mesi dall’inizio della guerra Russia-Ucraina. Durante il suo ultimo discorso sulla cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la “mobilitazione parziale” e di fatto si torna a parlare di pericolo guerra nucleare.

A scatenare – ancora una volta – la preoccupazione mondiale per quanto accade in Ucraina sono le ultime dichiarazioni di Putin, ma anche la minaccia diretta sul possibile utilizzo di armi nucleari dell’ex consigliere del presidente russo, Sergei Markov.

Putin, mobilitazione parziale: cosa vuol dire

La Russia richiamerà 300.000 riservisti, secondo quanto dichiarato dal ministro russo della Difesa, Sergei Shoigu. Essendo solo “parziale”, la mobilitazione – come ha specificato Putin – riguarderà solo quei cittadini riservisti e “coloro che hanno prestato servizio nelle forze armate, hanno determinate specializzazioni militari e un’esperienza rilevante”.

Chi verrà mobilitato otterrà ufficialmente lo status di “militare”, con salari e contratto regolare. Il decreto – in 10 punti, il numero 7 (pare) ancora non pubblicato – è stato firmato questa mattina dal presidente Putin.

La minaccia dell’arma nucleare e le risposte

“Se l’integrità territoriale del nostro Paese verrà minacciata, utilizzeremo sicuramente tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere la Russia e il nostro popolo. Non è un bluff“.

Con queste parole, durante il suo discorso, Putin torna a minacciare contro chiunque ostacoli l’operazione russa con l’ipotesi di una “guerra nucleare”. Nel suo discorso, il presidente russo ha sottolineato anche come le armi russe siano più moderne – per certi aspetti – di quelle occidentali, non mostrando alcun timore di fronte alla possibile reazione del mondo alle sue parole.

“Ora è essenziale arrivare a qualche forma di demilitarizzazione dell’area. Non possiamo rischiare la catastrofe nucleare”. Questa la reazione del premier Mario Draghi, intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, al Palazzo di vetro dell’Onu a New York.

A ribadire il “no” alle armi nucleari è anche il papa, che commenta così le minacce di guerra nucleare che – dopo le parole di Putin – si fanno purtroppo concrete: “Sarebbe una pazzia“, ha sostenuto in uno dei suoi ultimi discorsi.

Prosegui la lettura per osservare il discorso integrale di Putin con tutti i dettagli su mobilitazione parziale, minaccia nucleare e guerra in Ucraina.

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