Le regole per tornare in discoteca

Quali saranno le regole per andare in discoteca?
“Resta in vigore il protocollo già attuato in questi ultimi mesi, quindi il green pass rafforzato (con almeno la seconda dose di vaccino effettuata e/o la guarigione dal Covid), il contingentamento ai bar e la capienza, purtroppo, ancora ridotta al 50%”.
Qual è l’umore dei gestori?
“Tutti condividiamo la mancanza di certezza per programmare la nostra attività perché oggi sappiamo ancora che dobbiamo rimanere chiusi per altri dieci giorni, e questo è fuori discussione, ma non è ammissibile sapere il giorno prima per il giorno dopo la riapertura. Quello che chiediamo è la possibilità di organizzare la nostra attività per approvvigionarci per tempo delle materie prime (food e beverage), per convocare il personale (tanto è stato perso perché ha trovato altro lavoro). C’è tanta amarezza per la gestione che è stata fatta di questa emergenza”.
“La chiusura per le feste di Capodanno è stata l’ennesima mazzata per il settore. Dobbiamo ricordarci che questa data rappresenta anche il 30% del fatturato per le nostre aziende e ancora non abbiamo ricevuto nulla. E’ uscito il decreto Sostegni ter pochi giorni fa ma ad oggi ancora non abbiamo ricevuto nulla. Per quanto riguarda i ristori previsti dal Sostegni Bis abbiamo ricevuto i contributi solo a dicembre, molti gestori a gennaio e nel frattempo dobbiamo continuare a pagare canoni di locazione e utenze. Senza contare le materie prima buttate o regalate in beneficienza”.
Tanti locali costretti a chiudere
Quanti di voi sono stati costretti a chiudere?
“A livello nazionale il 20/30% dei gestori non riapriranno più e se dovesse continuare così si prevede un ulteriore 30% di locali che saranno chiusi. Per quello che riguarda il tessuto siciliani il 20/25% dei locali non riaprirà più, le società sono fallite perché non sono riuscite a far fronte al Covid. Parliamo soprattutto delle strutture invernali, mentre quelle all’aperto seppur con grandissima difficoltà sono riuscite a sopportare le chiusure, quelle invernali negli ultimi due anni non hanno mai lavorato se non per due mesi e mezzo”.

