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“Siete delinquenti politici”: l’affondo di La Vardera in una Sala d’Ercole semivuota per discutere della finanziaria

“Siete delinquenti politici”: l’affondo di La Vardera in una Sala d’Ercole semivuota per discutere della finanziaria

Inizia in maniera concitata la discussione generale sulla legge di stabilità triennale regionale.

In Piazza del Parlamento c’è la Coldiretti che chiede acqua per garantire la sopravvivenza del comparto agroalimentare siciliano, al piano parlamentare di Palazzo dei Normanni c’è Anci Sicilia che chiede venga incrementato il Fondo per le Autonomie locali, a Sala d’Ercole c’è uno sparuto gruppo di deputati di opposizione che l’ultima sera di lavori di Commissione Bilancio sulla finanziaria aveva abbandonato l’aula. Inizia così la discussione generale di una legge di stabilità triennale regionale che sembra frutto di esclusivo lavoro del governo e dei capigruppo della maggioranza.

In Aula ci sono pochi deputati dell’opposizione, ma ancora meno della maggioranza. Sala d’Ercole è quasi vuota, con il Governo rappresentato dal solo assessore all’Economia Alessandro Dagnino e la presidenza dell’Ars affidata al vicario Nuccio Di Paola. Tutto secondo regolamento, ma insolito sul piano della prassi.

Discussione sulla legge di stabilità regionale, Sala d’Ercole convocata per lunedì

Si sono svolti così pochi interventi, in tutto sei, con dichiarazioni d’intenti dell’opposizione. Intenzioni di massima, visto l’iter un po’ inconsueto della finanziaria incardinata martedì con termine emendamenti d’aula venerdì e avvio discussione generale mercoledì, quando poco tempo hanno avuto i gruppi per studiare ed eventualmente emendare il testo della Manovra ormai composto da 134 articoli. La discussione, quella vera, entrerà nel vivo il 15 dicembre e si prospetta dura. Agguerrita e con scontri molto accesi tra i gruppi. Quanto avvenuto nel corso della prima seduta ha però offerto già un piccolo spaccato sui temi principali con cui la finanziaria verrà dibattuta.

Cateno De Luca sfida la maggioranza

Cateno De Luca – leader di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina – è in ormai palese contrasto con la maggioranza, che ne ha respinto proposte in finanziaria e anche eventuale partecipazione alla coalizione in concorso su iniziative politiche. Si è scusato con l’opposizione, Cateno De Luca, per non avere aderito, lasciando l’aula, a una “legittima” protesta al modo in cui l’ultima sera di Commissione Bilancio la maggioranza stava integrando il testo già non più snello. Sembra tornato il Cateno De Luca di qualche tempo addietro, prima che optasse per un allineamento al governo invece della mera opposizione. Ma adesso – stando a quanto lo stesso De Luca ha detto – pare che non solo Fratelli d’Italia abbia preso di mira le norme targate Sud chiama Nord che ci sono in manovra, ed il sindaco di Taormina è pronto allo scontro.

Facendo riferimento al vertice di maggioranza di martedì, definito “seduta spiritica”, intervenendo in Aula il leader di Sud chiama Nord afferma che “appena evocato Cateno De Luca si è scatenata una tempesta”. Poi la diffida: “Se oggi volete fare prevalere la logica della faida non c’è problema, la affronteremo a viso aperto”. Viso aperto e voto segreto. Perché allo strumento parlamentare il leader di Sud chiama Nord ha fatto un’evidente allusione. Non saranno i tre voti del gruppo di De Luca a cambiare le sorti delle votazioni, come lo stesso leader ha affermato in aula, ma certo si aggiungeranno a quelli contrari a ogni occasione di voto segreto per affossare norme di una finanziaria che sembra essere partita con il piede sbagliato e lo stralcio multiplo dietro l’angolo.

La Vardera vuole la querela: “Siete delinquenti politici”

Tra i deputati intervenuti, oltre De Luca, ci sono Valentina Chinnici, Mario Giambona e Dario Safina del Partito Democratico, Roberta Schillaci del Movimento 5 stelle e Ismaele La Vardera di Controcorrente. Quest’ultimo ha subito preso di mira alcuni aspetti in particolare della manovra, oltre che un esame generale del tipo di testo. Parte così l’attacco a Sicily by Car di Tommaso Dragotto, secondo La Vardera perfettamente descritto nel testo della manovra all’articolo con riferimento perfino alla provenienza “da altra Regione o Provincia autonoma”. La sede legale dell’azienda fondato da Dragotto è Bolzano. “Avete fatto un regalo a Tommaso Dragotto”, ha detto in aula il fondatore di Controcorrente. La Vardera, come il suo ex capogruppo Cateno De Luca, non le manda a dire e va giù dritto: “Uso un termine di cui mi assumo la responsabilità e per cui pretendo di essere querelato: delinquenza politica. Voi siete dei delinquenti politici che usate le leggi in maniera perfetta, precisa, per aiutare gli amici”.

Non solo Dragotto, nell’intervento “ad personam” anticipato da La Vardera, ma anche Edy Tamajo. Per il caso Mondello, però, aveva già sottolineato la presenza dell’articolo 33 il collega del Pd Dario Safina. La definizione del “Contributo straordinario a favore delle attività commerciali” che “l’Assessorato regionale delle attività produttive è autorizzato a concedere”, secondo Safina e La Vardera è tagliato su misura perché l’assessore Tamajo, di Mondello, possa concedere ristori alle attività commerciali che subiranno i lavori di rifacimento della piazza della borgata marinara.

Il dibattito sulla legge di stabilità regionale, Schillaci: “Qui un assalto alla diligenza”

Nella sequenza di commenti per la finanziaria c’è quindi di tutto, dal “governo che non offre una speranza” e “senza visione strategica dei problemi” di Cateno De Luca al “governo di delinquenti” di La Vardera. E c’è spazio pure per un “assalto alla diligenza” con cui la Cinque stelle Roberta Schillaci descrive la costruzione della manovra più ricca che si vuole approvare. Soprattutto c’è spazio, per quasi tutti i deputati, per sottolineare come il Fondo per le Autonomie locali non abbia alcun incremento e, come affermato da Anci Sicilia, in netto dispregio del welfare. La replica di Dagnino arriverà alla fine della discussione generale, che proseguirà lunedì.

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