Decine di studenti sono stati arrestati all'interno degli istituti scolastici dalle forze di sicurezza arrivate a bordo di furgoni
Scuole chiuse e arresti nel Kurdistan iraniano, mentre le proteste in tutto il Paese per la morte di Mahsa Amini, di origine curda, entrano nella quarta settimana. Secondo notizie circolate sui social media, decine di studenti sono stati arrestati all’interno degli istituti scolastici dalle forze di sicurezza arrivate a bordo di furgoni senza alcun segno identificativo.
Altri due membri delle forze di sicurezza iraniane sono stati uccisi durante le manifestazioni antigovernative che continuano a scuotere la Repubblica islamica dopo la morte della giovane Mahsa Amini. Lo hanno riferito i media ufficiali iraniani, secondo cui un appartenente ai basij, una milizia paramilitare, è stato “ucciso dai rivoltosi con un colpo d’arma da fuoco” in una zona di Teheran dove era in corso una protesta. Un membro dei pasdaran, inoltre, è stato ucciso a Sanandaj, capoluogo della provincia iraniana del Kurdistan.
Le ultime due vittime portano ad almeno 20 il numero delle forze di sicurezza (basij, pasdaran o polizia) uccise dall’inizio delle manifestazioni, circa tre settimane fa. Secondo Iran Human Rights, le vittime complessive sono almeno 185, tra cui 19 minori.