Il commissario straordinario nazionale per gli interventi connessi all’emergenza idrica ha approvato il piano di lungo periodo per rafforzare la portata dei tre dissalatori di Gela, Porto Empedocle e Trapani. Gli interventi saranno coperti con fondi per oltre 41 milioni di euro. I tre dissalatori sono stati attivati, per la prima fase, negli scorsi mesi. Sia la struttura commissariale sia la cabina di regia per la Sicilia ritengono che la crisi idrica non sia stata superata.
Il piano nel dettaglio
Per l’impianto di Gela e per quello di Trapani è previsto il raddoppio, fino a una portata di 192 litri al secondo, ciascuno, mentre per il sistema di Porto Empedocle, la previsione è di confermare la portata di 96 litri al secondo “integrato da un modulo aggiuntivo da 24 litri al secondo e dalla realizzazione di una vasca di accumulo di circa 3.500 mc, per garantire continuità di servizio anche in caso di guasti”, si legge nel decreto firmato dal commissario straordinario, Nicola Dell’Acqua. L’attivazione della prima fase aveva già impegnato fondi per 79.241.626 euro, in larga parte dal programma di finanziamento Fsc.
Schifani: “Senza interventi conseguenze peggiori”
“Proseguiamo con un percorso rigoroso e attento, basato su scelte concrete e responsabili. Siamo consapevoli che i dissalatori non rappresentano la soluzione definitiva al problema della siccità, ma rinunciare a questi interventi avrebbe esposto la Sicilia a conseguenze ben peggiori”. Così in una nota il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Il piano da 41 milioni per il potenziamento degli impianti di Gela, Porto Empedocle e Trapani è un ulteriore tassello fondamentale per rafforzare la resilienza del sistema idrico regionale. Continuiamo a lavorare con serietà, senza facili illusioni, ma con la determinazione di garantire risposte immediate e programmare soluzioni strutturali per il futuro”.

