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Dissalatori in Sicilia, Ciminnisi parla di “Fallimento”. Pellegrino replica: “Imboccata strada programmazione”

Dissalatori in Sicilia, Ciminnisi parla di “Fallimento”. Pellegrino replica: “Imboccata strada programmazione”
Dissalatori in Sicilia – gestione acqua ed emergenza siccità – Imagoeconomica

Sullo sfondo il report della Corte dei conti sulla crisi idrica

I dissalatori in Sicilia sono al centro di un batti e ribatti tra il deputato del movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi e il capogruppo di Forza Italia all’Ars Stefano Pellegrino. Lo sfondo è il report della Corte dei conti sulla crisi idrica nell’Isola.

Ciminnisi dice: “Quando sollevavo dubbi sulla antieconomicità dei dissalatori e sul fatto che in Sicilia non fossero la soluzione, spesso venivo liquidata come una che dice no a tutto. Oggi la Corte dei conti certifica che quelle scelte del Governo Schifani non poggiavano su basi solide”.

Ciminnisi attacca: ” È la fotografia del fallimento del Governo Schifani”

Inoltre: “sul grave deficit idrico e la criticità delle infrastrutture nel territorio siciliano, che nelle pagine dedicate ai dissalatori boccia le scelte e smonta la narrazione dell’esecutivo regionale. Nel documento – spiega – i giudici contabili evidenziano che, a fronte di oltre 100 milioni di euro spesi per la realizzazione dei dissalatori e di più di 30 milioni di euro l’anno per la gestione, l’acqua prodotta copre appena il 3,17% del fabbisogno idrico regionale, destinato a salire solo al 5,28% a regime”.

L’esponente dei 5 Stelle spiega: “Rapportando questi dati agli elevatissimi costi sostenuti la Corte dei conti conclude che non è stata dimostrata l’efficienza, né l’economicità della scelta dei dissalatori, anche perché non risulta agli atti alcuna analisi costi-benefici comparata con interventi alternativi e strutturali, come l’efficientamento delle reti di distribuzione, delle dighe, dei pozzi e degli invasi esistenti”.

E attacca: “Altro che soluzione strutturale: i dissalatori sono stati usati come alibi politico per coprire anni di immobilismo. È la fotografia del fallimento del Governo Schifani”.

Poi conclude: “Non è una rivincita personale e non serve a nulla dire ‘l’avevo detto’ ma una conferma importante: le politiche pubbliche devono basarsi sui numeri e su valutazioni serie, non sulla propaganda. Gli annunci di Schifani, invece, costano milioni di euro, ma a pagare sono sempre i cittadini siciliani”.

Pellegrino: “La corte non boccia le scelte del presidente Schifani, certifica fallimento storico di un approccio miope”

Alle critiche risponde il forzista Stefano Pellegrino. Queste le sue parole “In Sicilia purtroppo c’è sempre qualcuno per cui si stava meglio quando si stava peggio. La collega Ciminnisi e il suo Movimento, specialisti nel ‘No’ a qualsiasi proposta costruttiva, oggi commentano le parole della Corte dei conti che, guarda caso, fotografa e condanna esattamente il sistema che i 5 stelle vorrebbero custodire e perpetrare: un modello ventennale di immobilismo, carenza di programmazione e rinvii”.

Pellegrino aggiunge: “La Corte, infatti, non boccia le scelte del Presidente Schifani, ma certifica il fallimento storico di un approccio miope e inadeguato che si è protratto per decenni: la politica dell’annuncio e della zero pianificazione. Proprio per uscire da quella logica fallimentare, il governo Schifani ha finalmente imboccato la strada della vera programmazione”.

E dice: “I dissalatori sono soltanto uno degli strumenti, non un alibi ma una risposta immediata e necessaria nell’ambito di una strategia integrata e di medio-lungo periodo che nessuno prima aveva mai avuto il coraggio di delineare”.

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