Dopo Cgil, Cisl e Uil anche il Csa. il sindacato più rappresentativo tra i dipendenti comunali, esprime preoccupazione per l’avvio dell’iter di pre dissesto al Comune di Palermo, al quale mancano 80 milioni per chiudere il bilancio.
“Chiediamo un incontro immediato con il sindaco, la giunta e gli uffici – dicono i sindacalisti dal Csa – Vogliamo capire in che modo l’amministrazione intende reperire i soldi del piano di risanamento. Il rischio è che a pagare il conto siano i lavoratori pubblici, quelli delle partecipate e in generale tutta la città con aumenti di tasse e taglio dei servizi”.
“Il sindaco – prosegue la nota sindacale – convochi le parti sociali e chieda l’intervento immediato del governo nazionale affinché si vari una norma Salva-Palermo: non accetteremo che il piano si faccia sulla pelle dei lavoratori o con la dismissione delle società, siamo pronti da subito ad azioni eclatanti. Diciamo no a qualsiasi ipotesi di usare i fondi della contrattazione accessoria o destinati alla valorizzazione del personale comunale e delle partecipate: giù le mani dalle già scarne forme di sostentamento di migliaia di famiglie”.