Dissesto idrogeologico, mercoledì vertice su Messina alla Regione - QdS

Dissesto idrogeologico, mercoledì vertice su Messina alla Regione

redazione web

Dissesto idrogeologico, mercoledì vertice su Messina alla Regione

lunedì 10 Agosto 2020

L'incontro fissato da Musumeci dopo l'alluvione di sabato che ha mandato in tilt il territorio, come si ricorderà martoriato negli anni passati. All'Ars si esamina il ddl presentato dal capogruppo di Fi Calderone per destinare, come per Palermo, risorse al Messinese

“Dal vertice dovrà venir fuori un programma di interventi concreti per tentare di porre fine a questo continuo calvario”.

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci parlando del vertice da lui stesso convocato per dopodomani nel Palazzo d’Orleans, a Palermo, per fronteggiare le conseguenze della forte ondata di maltempo abbattutasi sabato scorso sulla città di Messina e il suo hinterland.

All’incontro parteciperanno la prefetto peloritana Maria Carmela Librizzi, e i rappresentanti dei Comuni maggiormente colpiti, a cominciare dal sindaco di Messina Cateno De Luca.

Presenti anche Salvo Cocina, capo della Protezione civile regionale, Antonio Platania, capo del Genio civile di Messina e Maurizio Croce, direttore della Struttura contro il dissesto idrogeologico della Regione Siciliana.

“Non è la prima volta – ha sottolineato Musumeci – che si contano i danni nelle realtà peloritane. E non sarà l’ultima se non si lavora subito per eliminarne alcune cause, legate anche alla mancata pianificazione del territorio e a una disordinata crescita urbanistica che in alcuni Comuni mostra adesso gli effetti devastanti”.

Della stessa opinione il sindaco De Luca, secondo il quale “negli ultimi trent’anni a Messina è stato consentito di sfregiare le colline con speculazioni edilizie senza adeguate opere di urbanizzazione come strade fogne e raccolte acque bianche. Dal 2013 al 2018 per la manutenzione della caditoie e raccolte acque bianche sono stati spesi appena quattrocentomila euro cioè circa settantamila euro l’anno”.

Il Sindaco ha sottolineato come invece la sua amministrazione abbia destinato venticinque milioni per sottoservizi lungo la linea del tram, dieci milioni per la rete di raccolta delle acque bianche e fognaria di Ganzirri e Torre Faro, otto milioni di euro per la pulizia straordinaria dei 72 torrenti del perimetro urbano.

Musumeci, valuto lo Stato di calamità

“Stiamo raccomandando ai sindaci di individuare le cause a monte e non solo gli effetti a valle. Altrimenti saremmo al punto di partenza” ha detto Musumeci, il qualke ha dato disposizione a Cocina di avviare una prima verifica dei danni nelle zone del Messinese.

L’obiettivo del governatore è quello di avere gli atti sufficienti per deliberare in Giunta, entro pochi giorni, la proclamazione dello Stato di calamità e richiedere al governo centrale il riconoscimento dello “stato di emergenza” nei Comuni colpiti.

Intanto, ieri, a Terme Vigliatore e nel lungomare di Barcellona Pozzo di Gotto il governo regionale ha inviato dieci funzionari della Protezione civile coordinati dall’ingegnere Bruno Manfrè e cinquanta volontari, con idrovore per rimuovere l’acqua, specie dai cantinati, e gruppi per il lavaggio delle strade e rimozione del fango.

Il ddl Calderone all’Ars

Già da oggi, intanto, come annunciato dal presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, l’Assemblea regionale siciliana potrà cominciare a esaminare il disegno di legge presentato dal capogruppo di Fi Tommaso Calderone e che chiede lo stanziamento di risorse da destinare alla provincia di Messina, colpita dall’alluvione.

Micciché ha paragonato la bomba d’acqua di sabato scorso sull’area peloritana a quella abbattutasi il 15 luglio scorso su Palermo.

“Così, come abbiamo approvato in tempi brevissimi una legge che stanzia novecentomila euro per risarcire chi, a Palermo, ha subito danni, la stessa cosa faremo per Messina”

Il ddl depositato prevede che, per il reperimento delle somme da destinare al Comune di Messina e a quelli dell’hinterland colpiti dall’alluvione, venga rimodulata la programmazione delle risorse extraregionali relative ai fondi Fsc e/o Fesr.

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