Dissesto di Catania, “Spese tagliate senza toccare i più deboli” - QdS

Dissesto di Catania, “Spese tagliate senza toccare i più deboli”

Desiree Miranda

Dissesto di Catania, “Spese tagliate senza toccare i più deboli”

sabato 26 Settembre 2020

Lo ha affermato Roberto Bonaccorsi, vicesindaco e il primo cittadino “pro tempore”, parlando dell'approvazione dell’ipotesi di Bilancio riequilibrato. Le risorse promesse dal Governo nazionale in aiuto alla grave carenza di introiti conseguente al lockdown

CATANIA – Buone nuove per i conti del Comune. Almeno dal punto di vista burocratico perché l’Ente è in dissesto e le casse di certo non straripano, anzi. L’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato per gli anni 2019/2023, già approvato lo scorso dicembre dal Consiglio comunale, ha ricevuto il via libera dalla Commissione del ministero dell’Interno.

Il primo importante passo è stato fatto e adesso bisogna approvare gli altri bilanci di previsione o rendiconti non ancora deliberati relativi alla gestione 2019 e 2020. Soprattutto da quest’ultimo dipendono le risorse promesse dal Governo nazionale in aiuto alla grave carenza di introiti conseguente al lockdown e a tutto ciò ad esso legato. Ne abbiamo parlato con Roberto Bonaccorsi, vicesindaco e assessore al Bilancio, nonché attualmente anche “sindaco facente funzioni” al posto del sospeso Salvo Pogliese.

Via libera all’ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato per il periodo 2019/23. Cosa significa?
“Abbiamo presentato un progetto per il risanamento di questo ente e il ministero dell’Interno lo ha ritenuto credibile, serio, compatibile e congruo. Da questo momento dovremmo riportare quest’atto in Consiglio comunale e da ipotesi farlo diventare il bilancio dell’ente. Diventa quindi il percorso tracciato per i prossimi anni di questa amministrazione, almeno fino al 2023, per completare il risanamento di un ente che ha subìto un dissesto di notevoli dimensioni. Voglio ricordare che il debiti che abbiamo trovato al momento dell’insediamento erano pari a circa un miliardo e 700 milioni”.

È un po’ come un nuovo piano di riequilibrio?
“Di fatto potrebbe, ma l’ipotesi di bilancio è diversa. Il Piano di riequilibrio teneva in considerazione altre fattispecie, qui si agisce nell’ambito della norma ordinaria tenendo in considerazione, in maniera preventiva, l’accertamento delle entrate in un determinato modo e la razionalizzazione delle spese. Ci era stata imposta nei limiti del 20 per cento ed è già stata attuata. Anche se i due strumenti sono affini, quindi, questo era più funzionale al risanamento perché tutta la parte del debito pregresso è stata rimandata, come dice la norma, all’Organo straordinario di liquidazione. Rispetto al Piano di riequilibrio, quindi, il pregresso incide in misura inferiore”.

C’è una parte di questo bilancio che è stato più dura da redigere rispetto ad altre?
“Direi la parte dei servizi sociali perché quando tocchi i diritti e i bisogni dei più deboli, poi pensi e pensi tanto. Quella parte infatti è stata quella che ha avuto i minori effetti sul taglio delle spese. Abbiamo sì razionalizzato la spesa, ma i diritti delle persone più bisognose sono stati integralmente mantenuti”.

Adesso manca l’approvazione di alcuni bilanci del passato, quale sarà il processo?
“È quello previsto dal documento contabile approvato dal ministero dell’Interno. Per alcuni anni sono atti a consuntivo, il 2019 è già decorso. Dobbiamo predisporre gli altri documenti contabili e portarli in Consiglio comunale in funzione di quello che è stato scritto in questo bilancio quinquennale che non sarà più ipotesi, ma diventerà bilancio stabilmente riequilibrato”.

E per l’anno in corso?
“Per l’anno in corso non cambia nulla anche se è un anno un po’ particolare. Per gli effetti del Covid abbiamo avuto una contrazione notevole delle entrate e dovrebbero arrivarci dei ristori governativi compensativi. Mi auguro che compensino integralmente la riduzione del gettito e quindi gli equilibri di bilancio non soffrano”.

Ci sono possibilità che il bilancio non venga chiuso in pareggio?
“No. Il legislatore ha previsto anche questa ipotesi, dando la possibilità di ripartire il disavanzo in un arco temporale più lungo. Noi abbiamo i conti sotto controllo, anche se dipende dagli storni governativi. Se le promesse che i governi regionale e nazionale hanno fatto si tramuteranno poi in entità che servono per compensare il minor gettito non dovremmo avere problemi”.

E se invece tali promesse non saranno mantenute?
“Vedremo”.

A quel punto bisognerà forse fare un nuovo passaggio al Ministero?
“No, il percorso è stato definito. Il problema è che dovremmo trovare delle risorse compensative o dovremmo ridurre ulteriormente le spese. Una parte di quelle risorse, però, ci sono già arrivate e noi ci siamo mossi in funzione delle stime che ci ha dato il Ministero. Ritengo che gli impegni presi saranno mantenuti”.

Nella sua nuova veste di “sindaco”, quali sono le principali criticità che sta affrontando?
“I problemi sono quelli di una gestione così complessa. Niente di nuovo. A me è successo di fare il sindaco, conosco quali sono gli equilibri, come ti devi comportare nell’ambito di questo ruolo, quali sono i tuoi doveri, qual è il comportamento che devi tenere. Io, per carattere personale, sono più propenso agli aspetti contabili e amministrativi, però ritengo che in questo momento le due cose si coniughino perfettamente”.

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