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Distretto socio-sanitario 39, una sanità diffusa per la deospedalizzazione

Distretto socio-sanitario 39, una sanità diffusa per la deospedalizzazione
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Le risorse del Pnrr saranno utilizzate per realizzare Casa di Comunità, Casa della Salute e Ospedale di Comunità. Il sindaco bagherese, Tripoli: “Percorsi utili a ridurre il numero di ricoveri”

PALERMO – Una serie di nuove strutture sanitarie al centro dell’agenda politica, per favorire prevenzione e medicina di prossimità: due dimensioni fondamentali nell’ottica della deospedalizzazione. È quanto prospettato dall’Amministrazione comunale di Bagheria, guidata dal sindaco Filippo Maria Tripoli, in vista del potenziamento della sanità territoriale che, in armonia con gli obiettivi del Pnrr, prevede la creazione di alcune nuove opere: Casa di Comunità, Casa della Salute, Ospedale di Comunità. Un circuito che, nel caso bagherese, avrà un impatto su un’area molto ampia: le strutture in questione si devono infatti rivolgere all’intero Distretto socio-sanitario 39, di cui Bagheria è capofila e che comprende anche i comuni di Casteldaccia, Santa Flavia, Ficarazzi e Altavilla Milicia, per un totale di circa 96 mila abitanti.

Favorire prevenzione e medicina di prossimità

In base al Piano integrato di attività e organizzazione di Bagheria per il triennio 2023-2025, la Casa della Salute, come struttura extra-ospedaliera, unirebbe una molteplicità di prestazioni sanitarie come quelle dei medici di famiglia, quelle pediatriche, o ancora le attività delle Guardie mediche. Il Dm 77 del 2022, invece, inquadra la Casa e l’Ospedale di Comunità: la prima come un luogo per l’assistenza sociosanitaria con professionisti che lavorano in modalità integrata e multidisciplinare, la seconda come una struttura con funzione intermedia tra ricovero e domicilio, al fine di evitare ricoveri ospedalieri impropri.

Realizzare la Casa della Salute e l’ospedale di Comunità

“L’obiettivo – ha spiegato il sindaco Tripoli – è quello di realizzare con i fondi dell’Azienda sanitaria provinciale la Casa della Salute e l’Ospedale di Comunità nell’edificio dell’ex clinica Le Magnolie (immobile acquistato dall’Asp di Palermo per 3,2 milioni di euro nel 2022, tramite un finanziamento ministeriale di quasi 11 milioni di euro, con la previsione di impiegare il restante importo alla riqualificazione dei locali, nda). La Casa di Comunità, invece, sorgerà, grazie ai fondi del Pnrr, nei locali di Palazzo Busetta, che verranno consegnati all’Asp entro la fine di marzo”.

Creare un sistema in cui l’ospedale sia l’ultimo scenario possibile

Poi il primo cittadino bagherese ha aggiunto: “Puntiamo sulla sanità di prossimità per evitare l’ospedalizzazione. Creando questi percorsi si riduce il rischio di ricovero ospedaliero, perché ci si può rivolgere a strutture preventive e alternative. L’obiettivo, insomma, a creare un sistema in cui l’ospedale sia l’ultimo scenario possibile. Quando oggi, invece, è di fatto l’unico”.

In totale le Case di comunità saranno 38

I già citati fondi del Pnrr sono quelli della Missione 6, relativa a salute e sanità, cui sono stati destinati nel complesso oltre 15 miliardi di euro. In questo quadro, per quanto riguarda tutti i dieci Distretti del territorio dell’Asp di Palermo, in totale saranno 38 le Case di Comunità. E quindi, mentre nel frattempo il tema salute in Sicilia viene rilanciato dal Piano sanità di oltre 1 miliardo di euro annunciato dalla Regione, che a Palermo punta alla creazione di quattro nuovi ospedali – progetto che non ha mancato di destare qualche dubbio, come i timori del Forum Sanità legati allo squilibrio tra le nuove strutture e l’organico disponibile – d’altra parte restano attivi anche gli indirizzi che mirano alla deospedalizzazione. Un processo che, in sostanza, pretende di rimodulare quell’idea di sanità che orbita solo intorno all’ospedale, sia potenziando l’offerta di salute nei territori, sia integrando sanitario e sociale.

Reti sanitarie e inermedie punti cruciali nel Pnrr

Gli investimenti sulle reti sanitarie territoriali e intermedie, infatti, emergono nel Pnrr come uno dei punti cruciali per il miglioramento dell’intero sistema sanitario nazionale. Al di là di questo, gli effetti delle campagne di deospedalizzazione sarebbero in parte già visibili. Secondo uno studio pubblicato nel 2023 e svolto presso il Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2020 (si parla dunque di dati che non tengono conto della flessione generata dal Covid-19), si è verificata su base nazionale una diminuzione dei ricoveri ospedalieri dei pazienti più anziani che va all’incirca dal -28% al -32%. Questo è in una certa misura attribuibile al processo di deospedalizzazione, alla capacità di gestire diversi casi meno gravi nelle strutture ambulatoriali, nonostante sia ancora molto complesso trattare i pazienti più fragili (al di sopra dei 75 anni) in contesti sanitari diversi da quello ospedaliero.

Riguardo alle prospettive del Distretto sanitario di cui Bagheria è capofila, e relativamente alle opere in programma, il sindaco Tripoli conclude: “I lavori cominceranno a settembre e dovranno concludersi nel 2026. Ritengo però che le opere potrebbero essere ultimate anche prima della scadenza dei due anni”.