Dl Sostegno, ipotesi proroga al 30 giugno dello stop ai licenziamenti - QdS

Dl Sostegno, ipotesi proroga al 30 giugno dello stop ai licenziamenti

Dl Sostegno, ipotesi proroga al 30 giugno dello stop ai licenziamenti

giovedì 04 Marzo 2021

Addio ai Codici Ateco, i ristori saranno erogati secondo quattro fasce relative al fatturato. Il governo punta a risarcire entro il 30 aprile imprese e professionisti beneficiari delle misure

ROMA – Rifinanziamento della Cig-Covid non più a settimane ma per tutto l’anno e la proroga dello stop dei licenziamenti al 30 giugno (al momento la scadenza è prevista a fine marzo).
Questa è solo una delle tante novità contenute nello schema del Dl sostegno.

Il governo punta a risarcire “entro il 30 aprile” le imprese e i professionisti beneficiari delle misure a fondo perduto che verranno introdotte nel decreto sostegno in via di definizione.
Nel provvedimento c’è scritto anche che i primi indennizzi arriveranno dopo 10 giorni dalla creazione della nuova piattaforma Sogei che dovrà occuparsi delle erogazioni. Si prevede che la piattaforma venga creata entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale.

ADDIO AI CODICI ATECO

Superato il sistema dei Codici Ateco, gli indennizzi per le imprese e i professionisti colpiti dalle restrizioni anti-Coronavirus, verranno distribuiti secondo quattro fasce relative al fatturato. Queste le fasce di indennizzo: 30% della perdita fatturato per imprese e professionisti con un fatturato fino a 100 mila euro annuo; 25% della perdita fatturato per quelle con un fatturato da 101 mila a 400 mila euro annuo; 20% della perdita fatturato per imprese e professionisti con un fatturato da 401 mila a 1 milione euro annuo; 15% della perdita fatturato per imprese e professionisti con un fatturato da 1 milione 5 milioni. Sarebbe “ancora in valutazione” un indennizzo anche per le start up.
Per la “filiera neve”, settore duramente colpito dalle restrizioni anti-Covid, dovrebbero arrivare 600 milioni di euro. I 600 milioni verrebbero ripartiti dalla conferenza stato-regioni in addizionale al fondo perduto previsto per le imprese e i professionisti che hanno un fatturato fino a 5 milioni e possono dimostrare la perdita del 33% della media mensile del fatturato dell’anno 2019 con la media mensile del fatturato 2020.

SUPPORTO ALLE FAMIGLIE

In vista della stretta sulle scuole, con molti studenti costretti a fare lezione da casa, “stiamo costruendo una risposta che sarà attiva nel prossimo decreto, in uscita, di sostegno alle situazioni di chiusura: da subito ho voluto ripristinare la normativa sui congedi straordinari, indirizzo allo smart working e stiamo anche costruendo una misura di sostegno economico per i lavoratori liberi professionisti o partite Iva che non possono avvalersi del congedo parentale”. Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. In particolare Bonetti ha chiarito che “il prossimo decreto ripristina i congedi parentali, il diritto allo smart working e il sostegno economico per esempio per le spese domestiche, come le baby sitter: la norma specifica la stanno quantificando e scrivendo al Mef, ma c’è una grande consapevolezza di tutto il governo. A fronte della chiusura delle scuole c’è stato subito un grandissimo impegno: il premier Draghi ha messo al centro del suo programma il tema educativo e della parità di genere e il tema dei congedi parentali è ritenuto prioritario”.

CAPITOLO FISCO

Per quanto concerne il capitolo Fisco, lo stralcio per le cartelle fiscali fino a 5mila euro comprensivo di sanzione e interessi dagli anni 2000 al 2015. È prevista poi lo sospensione fino al 30 aprile, cioè fino all’attuale termine dello Stato di emergenza, per l’invio di nuove cartelle e pagamento della ‘rottamazione ter’ e ‘saldo e stralcio’ (dopo il comunicato stampa del Mef arrivato nel fine settimana che annunciava l’intervento a breve). Ad oggi nel ‘magazzino’ dei crediti non riscossi da parte del Fisco, si stimano “oltre 130 milioni” di cartelle, secondo quanto si legge nello schema del decreto. E lo stralcio delle cartelle fino a 5mila euro comprensivo di sanzione e interessi dal 2000 al 2015, permetterebbe di cancellare circa 60 milioni di cartelle, con un costo di 1 miliardo nel 2021 e 1 miliardo nel 2022.

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