Sono 1.724 le domande ammesse a finanziamento per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti in Sicilia, mentre soltanto 37 sono state scartate. A queste istanze saranno distribuiti i 33 milioni di euro messi a disposizione dall’avviso, in modo da aumentare la competitività dei produttori di vino e favorire la riqualificazione delle produzioni orientandole alla produzione di vini a Denominazione di origine protetta (Dop) e a Indicazione geografica protetta (Igp) della Regione Siciliana.
Ancora, si vuole incentivare la meccanizzazione degli impianti viticoli in modo da ridurre i costi di produzione, attraverso l’adeguamento delle strutture viticole, favorendo l’aggregazione e la valorizzazione delle produzioni di qualità, anche attraverso il ricambio generazionale.
Domande per il finanziamento ai vigneti in Sicilia, chi è stato ammesso
Gli ammessi del bando sono imprenditori agricoli, singoli o associati, che conducono vigneti impiantati con varietà di uve da vino o che detengono autorizzazioni valide al reimpianto di vigneti. In particolare, gli imprenditori potranno utilizzare i fondi per adeguare la produzione alle esigenze del mercato con l’introduzione di vitigni miglioratori e di pregio. Ancora, si potranno ristrutturare i vigneti in modo renderli parzialmente o totalmente meccanizzabili, e cambiare la forma di allevamento o di potatura.
L’operazione è pensata per ammodernare i vigneti dell’Isola, distinguendo tra riconversione varietale, che consiste nel reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro appezzamento, con o senza la modifica del sistema di allevamento, di una diversa varietà di vite, ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale, o nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo.
Cosa è la ristrutturazione
La ristrutturazione, invece, consiste nella diversa collocazione del vigneto attraverso il reimpianto in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche, o nel reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite.
Il sostegno alla ristrutturazione e alla riconversione dei vigneti sarà erogato come compensazione integrale ai produttori per il mancato ricavo dovuto all’esecuzione della misura, e come contributo ai costi dei lavori necessari, per il 50% del totale. Per sostenere la viticoltura nei territori delle zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica, “Vigneti eroici e storici”, la percentuale di contributo è pari al 60% della spesa ritenuta ammissibile.
L’Ue stringe i cordoni
Dallo scorso anno, l’Unione Europea non ha più consentito di finanziare graduatorie specifiche per le riserve dove rientravano i territori sensibili che praticavano la viticoltura di montagna, in forte pendenza o nelle piccole isole. Un problema non indifferente, perché si tratta spesso di zone dalla ridotta dimensione ma dalle peculiarità di produzione e di qualità elevata, che però richiedono una quantità di fondi maggiorata rispetto alla produzione negli altri territori regionali. Per continuare a tutelare anche questo tipo di viticoltura sono state quindi inserite le zone ad alta valenza ambientale, che comprendono le isole minori e le aree vitivinicole di pregio inserite nelle Doc riconosciute, dove si pratica la viticoltura a gradoni e a terrazzamento in zone montane superiori a 500 metri sul livello del mare.
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