Finisce in manette Don Alì, l’influencer con oltre 200mila follower su Instagram definito “Re dei maranza”. Il 24enne di origine marocchina è stato arrestato dalla polizia di Torino con l’accusa di di atti persecutori. Per lo stesso reato, sono stati disposti gli obblighi di firma nei confronti di due complici un 24enne ed un 27enne. I tre, secondo quanto appurato dalle indagini della Squadra Mobile, avrebbero teso un vero e proprio agguato al professore di una scuola del quartiere Barriera Milano di Torino, appostandosi al di fuori dell’istituto scolastico dove lavora il docente e dove, in quel frangente, si era recato per prelevare la figlia al termine dell’orario.
L’aggressione e le accuse ad un professore
I tre hanno accerchiato e minacciato l’uomo, sotto gli occhi della figlia piccola, colpevole per i tre giovani di aver maltrattato un alunno, indicato come loro nipote. L’episodio è continuato anche quando è sopraggiunta una collega della vittima, con lo scopo di soccorrere la figlia dell’uomo, nascosta tra le gambe del padre. Nonostante ciò, i tre giovani hanno inseguito e continuato ad intimidire il professore, colpendolo anche con alcuni schiaffi alla nuca. Uno dei giovani indagati ha filmato tutta l’aggressione e il video è stati pubblicato, sotto forma di reel, sulla pagina Instagram di Don Alì con didascalie in cui il docente veniva definito “pedofilo” nonché “preda” di un agguato posto in essere dal gruppo di Barriera Milano per recuperare il presunto torto subito dal nipote.
Il raid alla troupe di Rete 4
Ad inizio novembre, Don Alì ha pubblicato degli spezzoni di un’intervista che il giovane ha rilasciato alla nota trasmissione ‘Le Iene’ in cui, parlando della vicenda, affermava la necessità di “punire” chi stupra i bambini minacciando nuovamente il professore. Le indagini della questura di Torino hanno appurato come le accuse verso l’uomo fossero totalmente infondate. Don Alì è stato individuato anche come autore dell’aggressione a una troupe della trasmissione televisiva di Rete 4 ‘Diritto e Rovescio’ lo scorso 11 novembre a Torino, quando avrebbe colpito ripetutamente con una mazza chiodata il parabrezza del veicolo degli inviati, infrangendolo.

