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Palermo, l’impegno di Don Sergio Ciresi: “Una mano tesa verso gli ultimi”

redazione

Palermo, l’impegno di Don Sergio Ciresi: “Una mano tesa verso gli ultimi”

martedì 19 Aprile 2022

L’impegno del sacerdote in prima linea per aiutare chi nel capoluogo vive in condizioni di precarietà ed esclusione

Tra i 33mila preti diocesani in Sicilia, c’è Don Sergio Ciresi, vice direttore della Caritas diocesana di Palermo e parroco di Maria Ss Immacolata in Montegrappa, in prima linea durante l’emergenza coronavirus.

“Il sacerdote per svolgere il proprio compito ha bisogno di sostegno e supporto per vivere una vita decorosa – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Le offerte rappresentano il segno concreto dell’appartenenza ad una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere concretamente tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. Tanto più in questo lungo periodo segnato dal Covid in cui da ormai due anni i preti diocesani continuano a tenere unite le comunità provate dalla pandemia, promuovono progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente di nuovi poveri”.

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese ed utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento che permette a ogni persona di contribuire al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani e che rappresenta un segno di appartenenza e comunione.

“I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità – aggiunge Monzio Compagnoni – Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione”.

Senza solidarietà non si va da nessuna parte

Ne è convinto don Sergio Ciresi, cinquantaduenne vice direttore della Caritas diocesana di Palermo e parroco di Maria Santissima Immacolata in Montegrappa, al servizio di tutti, nessuno escluso. Classe 1970, nato a Palermo in una famiglia benestante, di stampo cattolico, amante del mare, da ragazzo ha vissuto inseguendo il divertimento e le mode, fino a un cambio radicale che lo ha portato a diventare sacerdote e a dedicarsi agli ultimi.

“Ero molto legato alle cose materiali, all’apparenza, all’immagine– spiega Don Sergio Ciresi a Gianni Vukaj, regista di Eccomi la docuserie dedicata alla vocazione al sacerdozio in onda su Tv 2000 – a tutto ciò che è superfluo. Da ragazzo ero molto mondano, partecipavo alle feste, facevo di tutto per esserci. Nella Palermo degli anni 80- 90 c’erano pochissimi locali, le feste si vivevano a casa ed ero convinto che fosse importante far parte di un certo giro e di avere un determinato look”.

L’attenzione ai più fragili era già nel dna del futuro sacerdote che si occupò, dopo l’ingresso nel mondo del lavoro presso l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Palermo del Tribunale per i Minorenni del ministero della Giustizia, anche di servizi di assistenza agli anziani presso il villaggio dell’ospitalità Maria SS. immacolata – (Opcer) e all’Ismett, oltre che presso l’Ufficio Catechistico Diocesano.

Una vicinanza alla Chiesa sempre presente sin da quando era ragazzo ed andava a messa tutte le domeniche con la mamma. Poi la scoperta della vocazione che lo ha portato alla scelta del sacerdozio da adulto, a 47 anni.

Oggi Don Sergio si confronta quotidianamente con le fasce più deboli che, in una città come Palermo duramente colpita dall’emergenza coronavirus, hanno avuto molte difficoltà dovute al reddito insufficiente o alla disoccupazione. In questo contesto il Don rappresenta una mano tesa per tanti.

“Mi capita di fare dormire persone in canonica per alcune notti – aggiunge il parroco- e di dare corpo ad alcuni sogni. La scorsa estate, ad esempio, sono riuscito ad organizzare, grazie alla provvidenza divina, dei fine settimana al mare per famiglie povere. Un’iniziativa rivolta a persone che non vanno mai in vacanza, che non sanno cosa sia andare in spiaggia e fare un bagno al mare. Un piccolo gesto che ha significato tanto per loro”.

Il suo impegno per una Palermo più inclusiva e più attenta ai diritti degli invisibili gli è valso l’importante riconoscimento delle “Tessere preziose del Mosaico Palermo”, una delle onorificenze più alte che Palermo assegna a quanti hanno dato il proprio contributo al tessuto sociale della città

La Tessera, conferita il 4 gennaio 2021 dal sindaco Leoluca Orlando, parla di un sacerdote “attento all’essenziale ed ai poveri della città”, come si legge nelle motivazioni, soprattutto in un lungo periodo segnato dalla pandemia e dalle sue ricadute sociali ed economiche, “è quello di chi sa di essere “pane spezzato” per tutti coloro che chiedono aiuto”.

“Oggi più di prima, a mio avviso, siamo chiamati ad essere testimoni – conclude Don Sergio- come lo sono state le comunità nascenti e gli apostoli. La pandemia deve aiutare tutti, e noi preti per primi, a capire che senza condivisione, senza solidarietà, non andiamo da nessuna parte. Questo stile di vita ci porterà davvero a ottimizzare le risorse”.

Parola chiave: solidarietà

“Uniti nel dono”, l’importanza delle offerte per i sacerdoti
Quella di Don Sergio Ciresi è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti in queste opere dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento.

Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati su storie come queste che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Le Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, sono espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. L’Offerta è nata come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose.

Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo.

L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.

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