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Donazione organi, in Sicilia opposizione record

Donazione organi, in Sicilia opposizione record
surgeon with his fresh delivery

Centro nazionale trapianti: nell’Isola rifiuto da un potenziale donatore su due in rianimazione (49,6%, +2,2% sul 2018). Cardillo (Cnt): “Trapianti sicuri anche nel periodo Coronavirus. Effettuati sempre prelievi bronco-alveolari”

PALERMO – In Sicilia si osserva uno dei più alti tassi di opposizione alla donazione di organi. Secondo i dati contenuti all’interno del report annuale del Centro nazionale trapianti sull’attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche, dai reparti di rianimazione siciliani nel 2019 è provenuto un rifiuto su due alla donazione da parte dei potenziali donatori o dalla sua famiglia.

Infatti, con un tasso di opposizione alla donazione del 49,6% (il 2,2% in più rispetto a quanto verificatosi nel 2018), siamo tra le tre regioni con le peggiori performance. A far di peggio, troviamo solo Umbria (52,6%, +21,6% sul 2018) e Provincia autonoma di Bolzano (66,7%, +46,7% rispetto all’anno precedente).

Male anche per Calabria (49,4%) e Campania (48,8%). A livello nazionale, si oppone alla donazione di organi circa una persona su tre (31,2%, +1,4% sul 2018). Emilia Romagna (23%), Abruzzo (23,3%), Sardegna (23,9%), Piemonte (25,6%) e Veneto (25,6%) sono le regioni in cui è possibile rilevare i tassi di opposizione alle donazioni più contenuti a livello nazionale.

Di conseguenza, la Sicilia è anche una delle regioni con il minor numero di donatori utilizzati per milione di popolazione (8, ovvero 0,7 in meno rispetto all’anno precedente), mentre a livello nazionale il numero medio di donatori utilizzati per milione di popolazione è stato pari a 22,8. La Toscana è la regione con il numero più alto di donatori utilizzati per milione di popolazione (49,5, quasi il doppio della media italiana).

Complessivamente in Sicilia sono stati effettuati 212 trapianti (di cui 164 all’Ismett di Palermo, 38 al Civico di Palermo e dieci a Catania), appena il 5,6% dei 3.813 trapianti eseguiti in Italia. Il numero più alto di trapianti eseguiti è stato registrato in Lombardia (644, il 17% del totale Italia). In Sicilia più della metà dei trapianti effettuati è stato quello di rene (111, di cui 21 effettuati da donatore vivente), grossomodo anche a livello nazionale si ricalca la stessa composizione (2.137 su 3.813). A seguire troviamo i trapianti di fegato (80 tutti effettuati all’Ismett di Palermo, di cui 14 da donatore vivente), quelli di polmone (14), di cuore (9) e di pancreas (1).

Oltre ai dati sulle effettive attività di donazioni, preoccupano anche quelli provenienti dai Comuni, relativi alle dichiarazioni di volontà raccolte in occasione del rinnovo della carta di identità elettronica. Infatti, anche in questo caso, in Sicilia si mantiene particolarmente elevato il tasso di opposizione all’attività di donazione, registrato tra il 42,1% dei cittadini che hanno rinnovato il documento, in lieve riduzione rispetto all’anno precedente (-1,7%). Male anche in Calabria (40,7% di opposizioni) e Campania (40,3%). Provincia autonoma di Bolzano (7%), Valle d’Aosta (18,9%) e Provincia autonoma di Trento (20,9%) sono, invece, i territori in cui si registra il tasso di opposizione più contenuto.

Inoltre, in un periodo di forte preoccupazione per il Coronavirus, il direttore del centro nazionale trapianti Massimo Cardillo, durante la presentazione del report, ha rassicurato sulla sicurezza dei trapianti ed ha affermato che “I trapianti in Italia sono sicuri: viene effettuato un prelievo bronco-alveolare su tutti i potenziali donatori di organi e tessuti. È una misura che abbiamo introdotto dopo aver verificato che fosse sostenibile e che ci fossero i laboratori capaci di fare immediatamente il test”.

Serena Grasso