Proseguono senza sosta le ricerche di Marianna Bello, la donna, mamma di tre figli, dispersa a seguito dell’alluvione che ha interessato il territorio di Favara lo scorso 1 ottobre.
Da sette giorni ormai le squadre operative, in supporto ai vigili del fuoco, stanno procedendo in lungo e largo alle attività di svuotamento dei cosiddetti “laghetti” che si formano a monte e a valle delle briglie del vallone Cicchillo; contestualmente si stanno svolgendo ispezioni visive lungo l’intero percorso del vallone, con l’ausilio dei mezzi pompe idrovore e torri faro della Protezione civile siciliana e di mezzi meccanici dei vigili del fuoco.
Continuano senza sosta le ricerche di Marianna Bello, dispersa a Favara
Niente è lasciato intentato, nessuno si sta risparmiando, tutti lavorano per tentare di trovare ogni pur minima traccia. Un borsello con all’interno una foto di uno dei tre figli della donna è stato trovato nel fango nel vallone nei pressi del depuratore, una porzione di terra che dal centro cittadino conduce verso la contrada Esa Chimento; poi è stata trovata la giacca appartenente alla donna. Non è stato confermato dalla famiglia invece il ritrovamento di un pantalone, indumento che era, fra l’altro, decisamente logorato.
“Non si demorde”
Nella giornata di oggi i tecnici di Aica hanno lavorato per svuotare il canalone del depuratore e introdurre all’interno un robot per cercare la donna. Ma al momento sembra non esserci nessuna novità. “Ogni volta che cala il sole è come se si affievolisse la speranza, ma non si demorde e non si arretra. L’impegno delle istituzioni rimane massimo ed è stato ribadito anche durante un vertice svolto al centro coordinamento soccorsi alla presenza di sua eccellenza il Prefetto Salvatore Caccamo. Ancora grazie a tutti coloro che da giorni continuano a lavorare senza sosta e ai volontari che sono scesi in campo con generosità”, scrive in una nota il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, che sin dal primo giorno ha partecipato alle ricerche.
Nei prossimi giorni alle ricerche parteciperà anche l’unità cinofila dei carabinieri di Firenze, si tratta di due pastori tedeschi specializzati nella ricerca di cadaveri e sostanze ematiche.
No allo “sciacallaggio”
Intanto la famiglia di Marianna Bello ringrazia tutta la comunità per la vicinanza e il sostegno e ribadisco che “al momento non ci risulta alcuna raccolta fondi o contributo economico a nostro nome o a noi collegato. Se è stato fatto, è solo sciacallaggio per approfittarsi della situazione”.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

