Donna scomparsa nel Reggiano, "Seman è stata uccisa", la ricostruzione dell'omicidio - QdS

Donna scomparsa nel Reggiano, “Seman è stata uccisa”, la ricostruzione dell’omicidio

Donna scomparsa nel Reggiano, “Seman è stata uccisa”, la ricostruzione dell’omicidio

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martedì 08 Giugno 2021

La giovane aveva rifiutato il matrimonio combinato per lei dai genitori. E si era rifugiata in una casa famiglia, dalla quale è misteriosamente scomparsa.

“Secondo me l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”. E’ in una testimonianza del fratello minorenne della ragazza la possibile modalità dell’uccisione di Saman Abbas, ad opera dello zio Hasnain Danish, attualmente ricercato dai carabinieri e dalla Procura di Reggio Emilia.

Danish avrebbe “pianto molto” e minacciato il fratello “di non dire nulla ai carabinieri, con conseguenza la mia uccisione”. Non avrebbe detto invece nulla su dove è stato nascosto il corpo. La notte tra il 30 aprile e l’1 maggio, sempre secondo la testimonianza, lo zio avrebbe detto ai genitori: “Ora andate in casa, ora ci penso io”. 

La giovane aveva rifiutato di sposare un uomo indicato dalla famiglia e si era rifugiata in una casa famiglia.

Hasnain Danish, lo zio di Saman Abbas, ha confessato al fratello minorenne di lei di averla uccisa, ma non gli ha voluto dire dove ha nascosto il corpo. La testimonianza è ritenuta dal Gip “piena prova indiziaria” della responsabilità dello zio nell’omicidio e il giovane, ora in una comunità protetta, “particolarmente credibile”. Del corpo “io gliel’ho chiesto – ha raccontato – in quanto volevo abbracciarla un’ultima volta. Lui mi ha risposto di non potermelo dire”. Sempre il giovane ha raccontato della reazione del padre, al rientro dello zio: “Si è sentito male e ha iniziato a piangere, stava quasi per svenire per mia sorella”. 

LA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI

La sera del 30 aprile Saman aveva tentato di fuggire e ha avuto una violenta lite con i genitori. È quanto emerge dall’ordinanza di custodia in carcere del Gip di Reggio Emilia per cinque indagati, padre, madre, zio e due cugini della ragazza. Saman e i genitori, è stato ricostruito, hanno urlato, lei li ha insultati: “Dammi i documenti”, ha detto la ragazza al padre. Lui le ha chiesto se voleva sposare qualcuno e lei ha detto che voleva solo andare via e non sposare qualcuno. Poi ha preso le sue cose ed è fuggita. Il padre allora ha chiamato lo zio perché la riportasse a casa. Lo zio poi è tornato, dicendo che tutto era sistemato. 

La Procura di Reggio Emilia contesta la premeditazione ai cinque indagati per l’omicidio di Saman Abbas
, la ragazza 18enne di origine pakistana scomparsa dopo essersi rifiutata di sposare in matrimonio combinato un connazionale in patria. Lo ha confermato la procuratrice Isabella Chiesi. Indagati sono i genitori, due cugini e uno zio. Quanto al fatto che quest’ultimo sia ritenuto l’esecutore materiale del delitto, Chiesi si è limitata a dire: “Difficile sapere adesso chi è l’esecutore materiale, non sappiamo neppure la modalità”. 

LE RICERCHE DEL CORPO

La Procura è ottimista sulla possibilità di trovare il corpo di Saman, nei campi di Novellara. Lo ha spiegato la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi. Condizioni meteo permettendo, da domani si partirà con l’utilizzo di un elettromagnetometro. “Io penso – ha detto Chiesi – che un mese sia un periodo che consente di trovare” i resti con “strumenti che danno conto della discontinuità del terreno”. 

Tre persone vestite con abiti scuri che camminano, distanti l’una dall’altra, una imbracciando una pala, un’altra un secchio con un sacchetto e un altro un attrezzo. E’ quanto si vede nel frame, diffuso dagli inquirenti, del filmato girato intorno alle 19.30 del 29 aprile vicino alla casa di Saman Abbas. Secondo gli investigatori i tre uomini ripresi sarebbero lo zio della ragazza pachistana scomparsa e due cugini, che stavano andando a scavare la fossa per la giovane, scomparsa il giorno successivo da Novellara (Reggio Emilia), dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. Con l’accusa di aver ucciso la 18enne sono indagati i tre parenti e i due genitori, che sono rientrati in Pakistan. Uno dei cugini è stato fermato in Francia nei giorni scorsi e si attende che venga consegnato alle autorità italiane.

Proseguono le ricerche dei resti della persona offesa, che purtroppo riteniamo sia deceduta. Non darei nessun riscontro positivo a quello che ha detto il padre, abbiamo appurato che in Belgio non c’è la ragazza”. Lo ha detto la procuratrice di Reggio Emilia Isabella Chiesi, parlando di Saman Abbas, la 18enne scomparsa da Novellara. Il padre della giovane, dal Pakistan, aveva detto a un giornalista che Saman è viva, che si trova in Belgio, e di averla sentita.

Si accelera, a Reggio Emilia, per l’estradizione dalla Francia del 28enne Ikram Ijaz, uno dei cugini di Saman Abbas, la 18enne scomparsa dalla Bassa Reggiana e che si presume essere stata ammazzata dalla famiglia per essersi opposta ad un matrimonio combinato. Il giovane parente era arrestato una settimana fa a Nimes, in Francia mentre tentava di raggiungere alcuni parenti in Spagna.

Lui, assieme a un altro cugino e allo zio Danish Hasnain, 33 anni (ritenuto l’esecutore materiale del delitto), sono stati i primi indagati dopo essere comparsi nel primo video sospetto ripreso dalle stesse telecamere vicino alla cascina di famiglia, risalente al 29 aprile, in cui con due pale, un piede di porco, un secchio contenente un sacco azzurro, si dirigono verso la campagna.

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