Donnarumma, il racconto dopo la paura: "Legato ed impotente"

Donnarumma, il racconto dopo la paura: “Ero legato, mi sentivo impotente”

Daniele D'Alessandro

Donnarumma, il racconto dopo la paura: “Ero legato, mi sentivo impotente”

Redazione  |
sabato 22 Luglio 2023

Gigio Donnarumma ha raccontato i dettagli della rapina subita nel cuore della notte mentre dormiva con la fidanzata Alessia

E’ stata una nottata di terrore quella vissuta ieri dal portiere del Psg e della Nazionale, Gigio Donnarumma e dalla sua fidanzata, Alessia Elefante.

Il 24enne stava dormendo nella sua abitazione di Parigi insieme alla compagna, quando ad un certo punto, intorno alle tre e mezzo del mattino di venerdì, è stato bruscamente svegliato da due persone. Pare, ma è ancora tutto da accertare dai rilievi che sta effettuando la polizia, che fossero in tutto quattro i malviventi che sono riusciti ad introdursi nel loro attico. Addirittura pare si siano introdotti dal tetto. L’ex rossonero è stato fatto mettere in ginocchio, girato e legato, completamente impossibilitato a muoversi.

Il racconto di Donnarumma: “Non esiste sensazione peggiore: Alessia ha dovuto consegnare i gioielli”

“Trovarsi alle tre di notte gente in casa all’improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare – le parole di Donnarumma – Io sono stato immobilizzato e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso. Non posso entrare troppo nei dettagli, ci sono le indagini in corso e mi sto recando adesso dalla polizia francese per cercare di ricostruire con loro tutto l’accaduto. Questa mattina io e la mia fidanzata abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel”.

“Avevo paura potesse succedere qualcosa ad Alessia”

“La paura è stata tantissima , ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male”.

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