Il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, al Quotidiano di Sicilia: "Nessun passo indietro sui diritti".
Il segretario siciliano del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, parla dei diritti delle donne che in Italia rischiano di passare in secondo piano a causa della visione politica “conservatrice” del Centrodestra.
Onorevole Barbagallo, la prima premier donna in Italia ha origini semplici, è di destra e ha come interlocutori europei Orban e Abascal, noti per le loro posizioni antifemministe. La sinistra si è giocata anche la battaglia per le pari opportunità, come mai secondo Lei?
“Intanto il primo atto di Maurizio Gasparri è stato la presentazione di un ddl per modificare la 194 e quindi diminuire il diritto delle donne a ricorrere all’aborto. Noi abbiamo perso le elezioni ma non abbiamo assolutamente intenzione di fare un solo passo indietro su questo argomento, così come sugli altri diritti civili”.
“Quella di Gasparri mi sembra più un tentativo di provocazione, ma sono certo che una proposta di legge del genere non passerà mai. Noi faremo opposizione dura e in ogni modo. Noi continuiamo la nostra battaglia sulle pari opportunità e, anche se simbolicamente, abbiamo scelto due donne a capo dei gruppi di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi”.
A proposito di donne, qual è la ricetta del Pd per favorire l’emancipazione femminile, anche alla luce delle indicazioni dell’Ue nel merito?
“Il Pd, anche nella mia terra, in Sicilia, è quello che ha fatto più passi in avanti da questo punto di vista. C’è, lo abbiamo detto più volte, una resistenza preoccupante da parte del Centrodestra sul tema delle donne. Noi abbiamo condotto una battaglia estrema sulla doppia preferenza di genere, sulla presenza, o meglio sull’assenza, delle donne nella giunta regionale”.
“Abbiamo anche presentato un ddl sulla parità salariale. È questa la strada da percorrere, non solo in Sicilia, ma in tutto il Mezzogiorno, da perseguire con ancora più tenacia e determinazione”.
Le grandi sconfitte possono rappresentare un’opportunità di cambiamento e quindi di successo autentico. Cosa pensa di fare il Pd per invertire il trend?
“Dobbiamo ritornare a parlare alla gente, con i nostri militanti, con i cittadini, con le persone. In particolare con quelle che fanno parte del più grande partito del Paese: gli astenuti. Molti dei quali, ne sono convinto, sono nostri elettori delusi”.
“Dobbiamo “rigenerare” il Partito così come ha annunciato Enrico Letta, avviando il percorso congressuale alla ricerca di nuove energie, aprendo le porte ai territori, alle donne, ai giovani. Intanto, sono convinto che fare sana e robusta opposizione non può che farci bene”.