Una delle due donne aveva avvertito il 112 prima di morire, riferendo di essere stata investita assieme all'amica, già deceduta, da una trebbiatrice. Ecco il punto sulle indagini
Prende quota l’ipotesi dell’investimento, probabilmente da parte di un mezzo agricolo che sparge pesticidi, delle due ragazze marocchine di 28 e 32 anni trovate morte ieri sera in un campo di mais di San Giuliano Milanese.
Il mezzo agricolo, che avrebbe lavorato il campo venerdì mattina, è stato sequestrato e la persona alla guida del ‘trattore’ quando il campo è stato trattato sarebbe già stata sentita dagli inquirenti. L’uomo ha detto agli inquirenti di non essersi accorto di nulla. Sono i primi dettagli che emergono dalle indagini. Una delle due ragazze aveva chiamato i carabinieri venerdì mattina per cercare aiuto parlando di una “trebbiatrice” che le avrebbe investite.
Ci sarebbero segni compatibili con lo schiacciamento e con il trascinamento sui corpi delle due ragazze, secondo i primi accertamenti dei medici legali che sono andati ieri sera sul posto dopo il ritrovamento da parte dei carabinieri. A definire esattamente la dinamica della morte sarà l’autopsia: nei prossimi giorni sarà conferito l’incarico dalla Procura di Lodi che sta conducendo le indagini.
Il punto sulle indagini
Con le due ragazze potrebbero esserci state altre persone, forse amici, al momento dell’incidente. E’ l’ipotesi a cui i carabinieri stanno lavorando, allargando il campo delle indagini a possibili altri testimoni della vicenda, che resta ancora senza certezze. Sara El Jaafari, 28 anni, e Hanan Nekhla, 32 anni, sono state trovate senza vita ieri sera in una scena definita “complessa”, tra piante alte quattro metri: erano su un giaciglio di fortuna, tra coperte, cellulari, zampironi, bottiglie di alcolici e pezzi di carta stagnola, un dettaglio che suggerisce l’utilizzo di sostanze stupefacenti, probabilmente la sera prima dell’incidente.
Una delle due, la mattina di venerdì, ha chiamato il 112 parlando in arabo e chiedendo aiuto: lei e la sua amica erano state investite da una trebbiatrice. In realtà, segni di trebbiatura sul campo di mais non ce n’erano, ma nelle ore precedenti era passato un mezzo agricolo a spargere insetticida e pesticida. Da qui, la ricerca del mezzo e il suo sequestro, a Pavia, che ha permesso di arrivare anche a chi lo guidava, un giovane bracciante che avrebbe già detto agli inquirenti di non essersi accorto di nulla.
I medici legali intervenuti ieri sera sul luogo del ritrovamento hanno riscontrato sui corpi segni di schiacciamento e parziale trascinamento compatibili con l’investimento da parte di un trattore. Non c’era, invece, alcuna lesione grave né tracce di sangue. Una delle ipotesi è che una delle due donne, la 28enne che ha chiamato il 112, possa essere morta per aver inalato ingenti quantità di pesticida, peggiorando le sue condizioni. L’eventualità potrà essere confermata solo dall’autopsia e dall’esame tossicologico, che saranno fissati dalla Procura di Lodi nei prossimi giorni. Al momento non risultano indagati né fermati.