Dopo il boom pandemico rallenta la corsa dei dispositivi digitali - QdS

Dopo il boom pandemico rallenta la corsa dei dispositivi digitali

redazione

Dopo il boom pandemico rallenta la corsa dei dispositivi digitali

giovedì 10 Novembre 2022

L’indagine Deloitte: dopo la crescita esponenziale in pandemia, la diffusione è arrivata adesso a punto di equilibrio. I più diffusi tra i consumatori italiani restano smartphone, portatili e tablet

ROMA – Gli italiani sono sempre più digitali, ma dopo il boom pandemico hanno rallentato la loro corsa verso l’adozione di dispositivi digitali, che ormai sono largamente diffusi e sembrano aver raggiunto il loro “punto di equilibrio” tra i consumatori. È quanto emerge dalla “Digital Consumer Trends Survey 2022” di Deloitte, lo studio periodico che analizza trend e novità del mondo dei consumi digitali in Italia.

“Questa edizione del nostro studio evidenzia un rallentamento nei trend di accesso e utilizzo della maggior parte dei dispositivi digitali, dopo il boom digitale imposto dalla pandemia e dalla conseguente diffusione della dad e dello smartworking – due grandi novità del mondo dell’istruzione e del lavoro che hanno richiesto a moltissimi italiani di dotarsi di una o più interfacce digitali – afferma Francesca Tagliapietra, Technology, Media & Telecommunications Leader di Deloitte Italia, nel commentare i dati della ricerca -. Sembra che, in altre parole, la diffusione dei principali device sia giunta a un punto di equilibrio, dove ciascun dispositivo ha trovato il proprio spazio e il proprio pubblico, dopo anni di scontri e “cannibalizzazioni”. Resta un’eccezione evidente: il trend di adozione degli smartwatch, dispositivi che, dopo alcune esitazioni iniziali, oggi registrano una crescita significativa”.

Nel 2022 la percentuale di adulti in Italia che dichiarano di aver avuto accesso ai dispositivi digitali è rimasta tendenzialmente stabile, con piccoli scarti – in positivo o in negativo – che poco influiscono su uno scenario che, nel complesso, sembra essere arrivato ad un punto di equilibrio.

Tra i dispositivi più diffusi ci sono gli smartphone (il 94% degli adulti italiani ne possiede uno) e i computer portatili (83%). Seguono con un certo distacco i tablet e i pc desktop, posseduti da circa un adulto su due. Più contenuta la diffusione dei dispositivi e-Reader e delle console da gioco portatili, possedute da circa un italiano su quattro.

Tra i dispositivi ancora “di nicchia” spiccano i visori di realtà virtuale, che sono arrivano all’8% nel 2022. Anche i fitness band non mostrano particolari slanci in termini di tasso di penetrazione, a differenza degli smartwatch, l’unica voce in significativa crescita rispetto alle edizioni precedenti: se nel 2017 il 10% degli italiani dichiarava di averne uno, oggi questa percentuale supera il 30%. Tra i dispositivi per la smart home continua, invece, ad aumentare la diffusione degli speaker con assistente vocale: nel 2017 solo il 4% dei consumatori italiani ne aveva uno, mentre oggi questa percentuale arriva al 27%. Trend positivo anche per le Smart TV: oggi circa 2 adulti su 3 in Italia dichiarano di possederne una, risultato quasi raddoppiato rispetto a cinque anni fa.

Secondo la “Digital Consumer Trends Survey 2022” in Italia solo 1 consumatore su 5 tra gli adulti che possiedono uno smartphone sceglie di acquistare un determinato modello in base alla sostenibilità e solo il 18% conosce l’impronta ecologica del proprio dispositivo. Emerge, però, la crescente attenzione alla durata media dei dispositivi, che porta ad allungare il loro ciclo di vita e a ridurre i conseguenti impatti derivanti dalla produzione e distribuzione di nuovi dispositivi. Tuttavia, resta da capire se questa tendenza sia effettivamente guidata da una maggiore attenzione all’impatto ambientali dei dispositivi o, invece, da un effetto combinato dell’aumento del loro prezzo e del costo della vita.

Così, se da un lato in Italia un consumatore su due ritiene che le aziende dovrebbero esplicitare l’impronta ecologica dei dispositivi che commercializzano, solo il 23% pensa che le aziende tecnologiche siano trasparenti relativamente al proprio impatto ambientale. E, dato ancora più significativo, solo un consumatore su tre riconosce di essere disposto a pagare un prezzo maggiore per acquistare uno smartphone più sostenibile.

Inoltre, a fronte di una maggiore sensibilità ambientale dichiarata dai consumatori, oggi la stragrande maggioranza degli italiani continua a preferire uno smartphone nuovo.

Una diffidenza verso l’usato e il ricondizionato che viene giustificato con una fiducia ancora ridotta verso i rivenditori di dispositivi usati e con la volontà di avere un dispositivo che assicuri una maggiore durata. Il tema della durata e della vita media di un dispositivo emerge, in effetti, tra le caratteristiche che guidano gli italiani nella scelta di acquisto di uno smartphone.

Se il principale focus, oltre al prezzo, resta legato a caratteristiche tecniche di performance (batteria, processore, schermo, fotocamera), il 13% dichiara proprio di guardare alla durata media di un dispositivo come criterio di selezione, mentre il 12% guarda alla durabilità, ovvero alla capacità di resistenza fisica del dispositivo.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017