La banca americana si dice "più preoccupata del consensus sul fatto che questo scenario comporterebbe un ritardo nell'implementazione del Recovery Fund e delle riforme ad esso connesse"
Mario Draghi al Quirinale? Con le conseguenti dimissioni da premier e la ricerca di un nuovo accordo di governo questo comporterebbe notevoli implicazioni di mercato. È quanto afferma Goldman Sachs in una analisi sugli scenari legati alle prossime presidenziali, in cui la banca americana ci si dice “più preoccupata del consensus sul fatto che questo scenario comporterebbe un ritardo nell’implementazione del Recovery Fund e delle riforme ad esso connesse”.
“Guida governo nel 2022 sarà impegnativo”
L’analisi spiega come l’elezione di Draghi a Presidente della Repubblica “rafforzerebbe l’ancoraggio dell’Italia e della sua politica all’Europa” ma lancia anche l’allarme sulle “incertezze” che circonderebbero il nuovo governo e “l’efficacia della sua politica”. Alla luce dei pro e dei contro, da Goldman Sachs ci si dice più convinti che “Draghi rimarrà primo ministro” ma in ogni caso “guidare il governo nel 2022 potrebbe rivelarsi più impegnativo” che nell’anno appena concluso, come hanno dimostrato le discussioni che hanno accompagnato la manovra.