Finita a processo una dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Salvemini” di Torino, in riferimento a dei fatti avvenuti nell’anno scolastico 2021/22. Infatti, l’accusa sarebbe quella che un alunno disabile sarebbe stato costretto a restare tutto il giorno sulla sedia con degli abiti sporchi di urina.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
L’episodio
Contestati dalla procura alla preside il reato di maltrattamenti, non legate ad azioni violente ma per via di omissioni. L’accusa ribadisce che lei non avrebbe garantito l’utilizzo del deambulatore, limitando così i movimenti dell’alunno disabile. Infatti, non si sarebbe nemmeno vigilato sull’igiene personale del ragazzo durante le ore di lezioni, lasciandolo in condizioni pessime.
La difesa della Preside
La preside si difende in aula ha respinto tutte le accuse a suo carico, assistito dall’avvocato Fernando Sanneris. A La Stampa la dirigente ha ribadito: “Non potevamo fare di più. Al momento dell’iscrizione non conoscevamo la gravità della situazione e gli ausili sono arrivati in ritardo. Avevamo chiesto al Comune un insegnante di sostegno specializzato e all’Asl un operatore socio-assistenziale, ma non abbiamo mai avuto risposta. Avevo invitato i docenti a partecipare, ma non posso obbligare un insegnante a spostare un ragazzo. Capisco la frustrazione, ma le condizioni non dipendevano solo dalla scuola”.
La madre: “Mio figlio costretto a rimanere seduto”
“A mio figlio è stato negato il diritto all’inclusione”, ha raccontato in aula. “Era costretto a rimanere seduto, non poteva usare il deambulatore e in un’occasione è tornato a casa sporco perché nessuno gli aveva cambiato il pannolone”.

