I carabinieri del comando stazione di Gravina di Catania e di Grammichele hanno salvato due donne rispettivamente di 40 e 50 anni che, per motivi diversi, volevano togliersi la vita: i due casi di tentato suicidio, quindi, si sono conclusi nel migliore dei modi grazie all’intervento dei militari.
A Gravina di Catania, una donna meditava di gettarsi dal ponte di via Coviello, alto circa 10 metri, che si affaccia sulla tangenziale, e aveva già scavalcato la recinzione in ferro quando è stata notata da alcuni passanti, che hanno chiamato il numero di emergenza 112.
In questo caso i militari dell’Arma, prontamente intervenuti, hanno trovato il modo di avvicinarsi alla signora e di guadagnare la sua fiducia. Nel frangente la donna, tremante e agitata, non ha fornito alcuna spiegazione ai carabinieri sul suo tentato suicidio, ma questi comunque sono riusciti a confortarla, rassicurandola. Dopo l’intervento del 118, la donna ha deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia in un centro specialistico.
A Grammichele, invece, un militare libero dal servizio, che a bordo della sua auto percorreva le vie cittadine, ha notato all’interno del cortile di un’abitazione a due piani una donna che stava tentando di stringersi un cavo della corrente elettrica intorno al collo. In particolare, il carabiniere si è accorto che la signora stava cercando di misurare la distanza tra la ringhiera in ferro della finestra del primo piano, posta a circa 2,50 metri dal suolo, e il cappio che tentava di annodare.
Il militare, compreso che si tratta di un tentato suicidio, è quindi immediatamente sceso dal veicolo, dirigendosi verso la donna. Questa gli ha chiesto di andarsene, perché intenzionata ad andare avanti.
Il carabiniere, chiaramente, non si è fermato e dopo aver contattato altri colleghi di rinforzo e personale medico del 118, ha scavalcato il cancello d’ingresso dell’abitazione, tentando di rassicurarla e di farle gettare il cavo. In particolare, avendo notato la fede nuziale al dito della signora, il militare ha iniziato a parlare dell’importanza del valore della famiglia, valori per il quale non si deve rinunciare a vivere.
Nonostante le prime reticenze e un tentativo di sfuggire al carabiniere salendo la rampa di scale che porta all’ingresso dell’abitazione, la donna si è poi calmata e, all’arrivo dei medici del 118, ha acconsentito a essere accompagnata all’ospedale di Caltagirone per gli accertamenti del caso.
Si ricorda, per chi sentisse il bisogno di un supporto psicologico, che esistono diverse associazioni che offrono aiuto e si occupano di prevenzione del suicidio. Tra questi:
Telefono Amico 199.284.284;
Telefono Azzurro 1.96.96;
Progetto InOltre 800.334.343;
De Leo Fund 800 168 678;
Associazione Famiglie Italiane Prevenzione Suicidio “Marco Saura” 800 011 110.