La scena si apre in un interno elegantemente arredato in stile Déco. Il telefono – con cui gli attori bisbigliano e ammiccano – fa da protagonista, come vuole la tradizione, già alle prime battute di questa splendida e divertente commedia degli equivoci. Pochi elementi in apertura e già il pubblico è avvertito: risate assicurate. In scena lo scorso 3 dicembre al Teatro Angelo Musco di Catania – con repliche fino al 6 gennaio 2026 – è andata “Due Dozzine di Rose Scarlatte”, commedia amatissima che rientra nella rassegna di spettacoli della nuova stagione del Teatro.
Una rassegna che vede quest’anno nella figura di Francesca Ferro la direzione artistica. La commedia è prodotta dall’associazione culturale Progetto Teatrando e diretta da Giampaolo Romania, rimanendo fedele alla raffinatezza e al garbo dell’originale di Aldo De Benedetti. Il regista ci regala le performance magistrali di Toti Mancuso e Totino La Mantia, binomio artistico ormai consolidato con una lunga esperienza nel teatro popolare.
La trama di “Due Dozzine di Rose Scarlatte”, in scena a Catania
La trama si avviluppa sui temi della gelosia coniugale, delle prove d’amore e del desiderio di evadere dalla routine quotidiana, portando al pubblico un quadretto irresistibile di incompresi, scambi di persona e colpi di scena: l’ingegnere Alberto Verani, interpretato da Toti Mancuso, pianifica di incontrare una contessa avvenente, spedendole un mazzo di rose rosse. Tuttavia il bouquet arriva alla moglie di lui, la svampita Marina Verani, interpretata dalla splendida Mariarita Sgarlato.
Ciò scatena il primo equivoco, nonché l’illusione della signora di avere uno spasimante. Totino La Mantia interpreta l’amico di famiglia, l’avvocato Tommaso Savelli, il quale, nella sua ingenuità latente, con l’intenzione di risolvere il guazzabuglio che quasi degenera nella separazione dei coniugi, crea ulteriore confusione. Il tutto è squisitamente accompagnato dalla presenza di Elena Melardi che ci dona una meravigliosa parentesi musicale con assolo di violino.
Una trama da sempre amata dal pubblico, famosa per la sua trasposizione cinematografica in Rose Scarlatte del 1940 con regia di Giuseppe Amato e Vittorio de Sica. “Due Dozzine di Rose Scarlatte” oggi reinterpretata dal direttore Giampaolo Romania – attore di nota fama soprattutto per le sue interpretazioni in Dalla Polvere (2017 regia di Vincenzo Laurella) e La bestia che c’è in noi (2008, regia di Fabio Abate) – non manca di rendere omaggio alla raffinatezza e al divertimento mai scadente di un caposaldo della commedia brillante italiana, scritta all’epoca dal commediografo e sceneggiatore Aldo De Benedetti e messa in scena nell’ormai lontano 11 marzo 1936 al Teatro Argentina di Roma con gli allora interpreti originali Vittorio De Sica, Giuditta Rissone e Umberto Melnati. La commedia venne poi tradotta in trentasei lingue e rappresentata in tutto il mondo, con infine la riduzione cinematografica del 1940. Ancora oggi “Due Dozzine di Rose Scarlatte” torna sul palcoscenico catanese a far sorridere la platea ed entusiasmare il pubblico con le sue gag esilaranti.
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