Alla fine è sempre questione di soldi, in siciliano “pila”. Elon Musk preme per fatturarci un po’ di soldini, ovviamente miliardi, per fornirci copertura satellitare, per intelligence e difesa, e lo dice con la sua consueta trasparente comunicazione, con un tweet.
Se non fosse che è il principale sponsor di Trump, e farà parte del prossimo governo americano sarebbe una legittima, anche se discutibile, aspirazione. Ma qualcuno può dire no al peso massimo americano, al sostegno degli Stati Uniti, alla sua copertura militare e diplomatica, caso Sala docet, al potere dei dazi? È una trattativa o un obbligo? E le famose regole della concorrenza liberale valgono solo per le imprese italiane o europee? E del nostro apparato ed investimento, vedi Thales e Leonardo, sulle telecomunicazioni e satelliti, che ne facciamo, li buttiamo nel cesso?
E soprattutto perché colei che gestisce l’intelligence italiana, Elisabetta Belloni, colei che stava per diventare la prima donna Presidente della Repubblica, contestualmente si dimette? Sembra esattamente il canovaccio del film Spectre con il mitico Daniel Craig alias James Bond, lotta ai vertici dei servizi per la super intelligence tecnologica che la vecchia guardia osteggia per paura di un controllo estraneo e esterno dei servizi segreti e degli apparati difensivi. Tutto questo ovviamente si accelera in un mondo dove siamo pieni di droni, satelliti ed AI, tutte macchine e pochi uomini. Chi ha il controllo, chi decide, chi schiaccia i bottoni, e soprattutto chi fornisce le informazioni per schiacciarli?
Le dimissioni della Belloni, al di là delle motivazioni ufficiali e degli inevitabili retroscena, colpiscono perché sono un vero spartiacque tra il mondo di prima e quello che si sta formando. Il Deep State, che dal crollo di Tangentopoli sembrava eterno ed immutabile, sostituiva presidenti del consiglio ma non le facce dei cda o dei vertici degli apparati di sicurezza, con le dimissioni della Belloni sembra in una crisi di potere. In Italia il Deep State aveva potere assoluto, soprattutto sulla risorsa principale, le informazioni sensibili, quelle che avevano una valenza costruttiva ma soprattutto di deterrenza, ma l’era Meloni ha cambiato tutto. Non cerca la sponda interna del potere dietro le quinte, ma cerca un’alleanza alternativa all’estero. La principessa di Palazzo Chigi ha trovato il suo Lancillotto made in Usa. È una tecnica molto femminile del potere se vogliamo, altre regine se ne sono servite nei secoli. Se poi si scoprirà che il Cavaliere bianco avrà sfumature di grigio, o addirittura di nero, lo scopriremo presto. Musk, la cui forza è non nascondere nulla, ce lo comunicherà con un tweet.

