Lo studio condotto in Usa arruolerà 180 partecipanti di età compresa tra 18 e 64 anni e valuterà la sicurezza e la tollerabilità del candidato
Al via i test clinici sul vaccino unico contro Covid-19 e influenza dell’americana Pfizer e del suo partner tedesco BioNTech. Le due aziende annunciano l’avvio della fase 1 sul prodotto sperimentale a mRna, che combina in un’unica dose il vaccino antinfluenzale quadrivalente con il bivalente anti-Covid aggiornato alle varianti Omicron 4 e 5.
Il test su 180 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 64 anni
Lo studio, condotto in Usa, arruolerà 180 partecipanti di età compresa tra 18 e 64 anni e valuterà la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità del candidato vaccino ‘2 in 1’. Il periodo di osservazione per ogni reclutato sarà di 6 mesi, precisano Pfizer e BioNTech in una nota. L’antinfluenzale usato nel vaccino sperimentale combinato è all’ultimo step dei test clinici (fase 3) ed è mirato contro i 4 ceppi virali indicati nella ‘ricetta’ vaccinale dell’Organizzazione mondiale della sanità per la stagione 2022-23.
Favorire diffusione vaccinazione per entrambe le malattie
“La flessibilità e la velocità di produzione della tecnologia a mRna hanno dimostrato che è adatta per altre malattie respiratorie”, oltre che per l’infezione da coronavirus Sars-CoV-2, sottolinea Annaliesa Anderson, Senior Vice President e Chief Scientific Officer, Vaccine Research and Development di Pfizer. L’azienda, aggiunge, ritiene che un vaccino unico possa “semplificare le pratiche di immunizzazione contro due patogeni respiratori” come gli agenti di Covid-19 e antinfluenzali, favorendo “una migliore diffusione della vaccinazione per entrambe le malattie”.
Immunizzazione contro due gravi malattie respiratorie
Combinando l’azione anti-Covid e anti-influenza un unico approccio vaccinale, “puntiamo a offrire alle persone una modalità efficiente di immunizzazione contro due gravi malattie respiratorie, con virus in evoluzione e che richiedono quindi l’adattamento del vaccino”, afferma Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BioNTech. “I dati ci forniranno anche maggiori informazioni sul potenziale dei vaccini a mRna rivolti contro più agenti patogeni e questo – auspica l’amministratore delegato – ci aiuterà a sviluppare ulteriormente la nostra pipeline nel settore delle malattie infettive”.