Ecomafie, il presidente Vignaroli a Catania, "ad Augusta anche l'ospedale scarica in mare" - QdS

Ecomafie, il presidente Vignaroli a Catania, “ad Augusta anche l’ospedale scarica in mare”

redazione web

Ecomafie, il presidente Vignaroli a Catania, “ad Augusta anche l’ospedale scarica in mare”

sabato 30 Novembre 2019

Un report desolante quello della Commissione parlamentare al termine della tre giorni di audizioni sulla Sicilia orientale svoltasi nella Prefettura etnea. La questione delle autorizzazioni e le lentezze della Regione. Dall'Arpa controlli poco frequenti. Mancano le centraline per la qualità dell'aria. Nessun depuratore ad Augusta. Acque reflue, la situazione a Messina

“In Sicilia orientale abbiamo trovato una situazione molto grave, in cui si fa ben poco per tutelare il mare, una risorsa fondamentale. Un esempio su tutti è Augusta, dove scarica a mare anche l’ospedale”.

Lo ha affermato il presidente della Commissione parlamentare sulle Ecomafie, Stefano Vignaroli, a conclusione di una tre giorni di lavoro nell’isola con audizioni nella Prefettura di Catania.

In otto Comuni su dieci problemi di depurazione

Situazione particolarmente preoccupante riguardo alla depurazione: quasi la metà degli abitanti della parte orientale dell’Isola non è servito da un depuratore, perché anche quando gli impianti ci sono, non funzionano o funzionano male.
“In otto Comuni su dieci – ha sottolineato Vignaroli – ci sono problemi di depurazione delle acque, nonostante venga spesa una gran quantità di denaro pubblico. Senza contare quanto ci costano le procedura d’infrazione Ue”.

il presidente della Commissione parlamentare sulle Ecomafie ha ricordato che il commissario governativo Rolle sta cercando di risolvere le problematiche relative ai depuratori in Sicilia e la regione dovrebbe essere coperta da impianti adeguati entro il 2024.

“Ma – ha detto – la strada è in salita sia perché servono fondi considerevoli, sia per gli ostacoli burocratici”.

La questione delle autorizzazioni e le lentezze della Regione

“Vorrei anche evidenziare la questione delle autorizzazioni – ha aggiunto Vignaroli -, visto che l’83% dei depuratori di reflui urbani opera senza autorizzazione in corso di validità. I tempi per il rilascio da parte della Regione sono lunghi e capita anche che chi chiede l’autorizzazione lo faccia senza prima preoccuparsi di mettere tutto in regola e avere tutti i requisiti”.

Dall’Arpa controlli poco frequenti

Dall’audizione dei rappresentanti di Arpa è emerso che a livello regionale, per quanto riguarda i controlli negli impianti di depurazione, l’agenzia non riesce a soddisfare le frequenze dei controlli previste dal Testo unico ambientale a causa della carenza di personale.

Secondo quanto dichiarato, circa il 75% dei depuratori viene controllato almeno una volta all’anno, dando precedenza agli impianti con capacità di almeno cinquantamila abitanti equivalenti, e circa il 50% dei controlli ha dato origine a proposte di sanzioni amministrative.

“Insomma – ha sottolineato Vignaroli -, soltanto il 17% dei controlli viene effettuato”.

Mancano le centraline per la qualità dell’aria

Il viceprefetto vicario facente funzioni di Siracusa Filippo Romano ha dichiarato che ad oggi manca in Sicilia orientale una copertura capillare delle centraline per la qualità dell’aria e che sul territorio di sua competenza il principale problema di ordine pubblico è la percezione dell’inquinamento da parte della popolazione.

Nessun depuratore ad Augusta

Il sindaco di Augusta, Maria Concetta Di Pietro, ha spiegato che nella città la rete idrica versa in cattive condizioni, senza interventi di manutenzione da anni.

Ad Augusta non c’è un depuratore delle acque reflue urbane e, secondo quanto riferito dal primo cittadino, anche l’ospedale Muscatello scarica i propri reflui nella rada.

Il sindaco ha inoltre evidenziato come, nonostante le ordinanze di divieto, si continui a pescare nella rada pesce con elevati livelli di mercurio e per questo inadatto all’alimentazione umana.

Gli amministratori locali hanno riferito in merito alla depurazione delle acque reflue sul loro territorio.

Acque reflue, la situazione a Messina

In particolare, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, accompagnato dall’assessore all’Ambiente, Dafne Musolino, e dal presidente di Amam, Salvo Puccio, ha parlato delle ordinanze emesse dal Comune riguardanti sia gli scarichi abusivi nel lago di Ganzirri sia quelli nei torrenti.

Nello specifico, secondo quanto riferito, il Comune di Messina non ha al momento un’anagrafe di tutti gli scarichi autorizzati presenti: banca dati che si sta cercando di ricostruire chiedendo la documentazione relativa a ogni immobile.

La Commissione tornerà in Sicilia per audizioni e sopralluoghi nella parte occidentale della regione.

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