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Capoluoghi sostenibili, Palermo e Catania sono i peggiori d’Italia

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Capoluoghi sostenibili, Palermo e Catania sono i peggiori d’Italia

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mercoledì 10 Novembre 2021

Dal Rapporto Ecosistema urbano 2021 emerge una Sicilia che non brilla per sostenibilità: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente ed energia gli indicatori esaminati ai raggi X.

Più auto in circolazione e un crollo quasi uniforme nell’utilizzo del trasporto pubblico. Livelli di smog e di perdite lungo la rete idrica che rimangono preoccupanti.

Poche note positive che poco incidono sul trend complessivo: tra tutte, l’aumento della raccolta differenziata e dei chilometri di piste e infrastrutturazioni ciclabili.

Nel 2020 segnato dall’emergenza pandemica, i capoluoghi italiani non migliorano le loro performance ambientali: se è vero, infatti, che il Covid-19 colpisce anzitutto le città, modificandone contorni, regole e indirizzi, le emergenze urbane evidenziate negli anni precedenti rimangono le medesime e riflettono un sostanziale immobilismo nelle politiche improntate alla sostenibilità, seppur con qualche importante eccezione e best practice cui guardare per tracciare la rotta del cambiamento su scala nazionale.

È il quadro che emerge dal rapporto Ecosistema Urbano 2021, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Il report prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città: a fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05%, identica a quella della scorsa edizione.

Trento al primo posto, Palermo
fanalino di coda

Soltanto Trento supera l’80 percento (84,71%), confermandosi in testa alla classifica generale con un miglioramento delle performance nell’uso di suolo e nelle concentrazioni di NO2 e PM10, un aumento della raccolta differenziata e delle infrastrutture ciclabili; al secondo posto troviamo Reggio Emilia (77,89%) che aumenta lo spazio dedicato ai pedoni e alla ciclabilità (prima in assoluto per piste ciclabili equivalenti) e il numero di alberi piantumati; il gradino più basso del podio è occupato da Mantova  (75,14%) che migliora le performance sulla qualità dell’aria, diminuisce le perdite della rete idrica e aumenta la differenziata.

Chiudono la top five Cosenza (quarta con il 74,21%) che diminuisce le perdite della rete idrica e i consumi domestici d’acqua, registra il maggior incremento d’infrastrutture ciclabili e migliora in produzione di rifiuti e uso del suolo, e Pordenone (quinta con il 73,30%) che migliora nelle perdite della rete idrica (seconda città più virtuosa nel contenerle), diminuisce la produzione di rifiuti e cresce nella raccolta differenziata.

La classifica delle siciliane

In Sicilia Agrigento è al 45° posto, Enna 52°, Trapani 75°, Caltanissetta 92°, Siracusa è al 96° posto e precede Ragusa. Messina si colloca in 101esima posizione. Penultima Catania, chiude Palermo (26,60%) fanalino di coda della classifica.

Salta agli occhi l’ultimo posto nella raccolta differenziata occupato da Catania, che tuttavia è anche la città più virtuosa per consumi idrici. Ultima Palermo che aumenta la produzione di rifiuti pro capite e il numero di auto circolanti, ma in positivo registra un incremento dei passeggeri del servizio di tpl, in controtendenza rispetto alla media delle altre città.

Passo avanti per Catania nella
piantumazione degli alberi

Sebbene Catania sia, ad esempio, la migliore nei consumi idrici, con appena 90,8 litri procapite al giorno – si legge nel report di Legambiente -, scopriamo che è tra le peggiori in assoluto per la percentuale di acqua dispersa dalla rete con oltre il 68% (68,3%) e che resta ferma ben al di sotto del 10% di raccolta differenziata dei rifiuti, ultima assoluta con appena il 9,1%.

Crescono ancora, nel capoluogo etneo, le auto circolanti passando dalle 73 ogni 100 abitanti della passata edizione alle 78 di quest’anno e peggiora anche nell’indice dell’uso efficiente del suolo. Unica nota positiva, insieme alla qualità dell’aria, è il passo avanti evidenziato negli alberi piantumati su suolo pubblico dove Catania passa dagli appena 5 alberi ogni 100 abitanti della passata edizione ai 12 di quest’anno.

Palermo migliora nel servizio di tpl

“L’ultima della classe è Palermo. Il capoluogo regionale siciliano conferma sostanzialmente i numeri della passata edizione del rapporto con qualche flessione – si legge nel report di Legambiente – , come ad esempio nella produzione di rifiuti che sale dai 578 kg/ab annui della scorsa edizione agli attuali 593, in controtendenza con quanto avviene nella stragrande maggioranza delle altre città, oppure nelle auto circolanti dove sale dalle 60 (scorso anno) alle 61 auto ogni 100 abitanti.

Evidente nota positiva è però il miglioramento che si registra nei passeggeri trasportati dal servizio di tpl che, in assoluta controtendenza positiva rispetto alla media delle altre città, salgono dai 32 21 Ecosistema Urbano 2021 Rapporto sulle performance ambientali delle città viaggi per abitante all’anno della scorsa edizione agli attuali 40, ma questo purtroppo non è sufficiente ad evitare a Palermo l’ultimo posto”.

Il
responsabile del rapporto Legambiente: “Serve una strategia nazionale”

“Ancora
una volta le nostre analisi confermano che, anche in un’annata particolarmente
difficile come quella evidenziata dai numeri, l’Italia del buon ecosistema
urbano è quel Paese che riesce a pianificare e a spendere bene le proprie
risorse. Evolvendosi pur in mancanza di risposte o di indirizzi nazionali
chiari, come dimostrano le buone pratiche inserite nel rapporto, esempi
positivi che raccontano sprazzi di dinamicità e di progettualità
notevoli – dichiara Mirko Laurenti, responsabile del rapporto
Ecosistema Urbano di Legambiente – Per uscire davvero
dall’emergenza urbana serve però una strategia nazionale
che sostenga e
finanzi le buone scelte per rendere le nostre città più vivibili e adattabili
alle necessità dell’ambiente e dei cittadini. In tal senso, un utilizzo oculato
del PNRR a partire dalle città, puntando sul buon lavoro dei Sindaci, può
essere un’opportunità concreta di rilancio per l’intero Paese, con meno auto e
mezzi meno inquinanti, più infrastrutture intelligenti e ultra-connesse”.

Legambiente
Sicilia: “Dati preoccupanti”

“Sono davvero dei dati molto preoccupanti, ma sicuramente prevedibili visto che sono legati ad alcuni elementi fondamentali della vita delle città e quindi della nostra: gestione dei rifiuti, traffico veicolare, soprattutto quello privato, inquinamento dell’aria”, è il commento di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.

Dobbiamo imprimere una svolta nelle nostre città: dalla raccolta differenziata alla mobilità sostenibile. Questo è possibile, cominciando ad usare in modo intelligente e finalizzando le risorse a questi scopi, i nuovi fondi europei a partire da quelli previsti dal recovery plan. Così possiamo davvero e fattivamente contribuire a far cambiare stili di vita ai siciliani, che, comunque, devono impegnarsi di più a praticarli”.

Trento
si gode il primato “ambientale”

Soddisfatto il sindaco Franco Ianeselli, che commenta così il risultato: “Per il titolo di capoluogo più sostenibile d’Italia, dobbiamo ringraziare tutte le persone che lavorano nell’Amministrazione comunale e provinciale. Ma soprattutto la nostra riconoscenza va ai cittadini, perché è merito loro se nella raccolta differenziata raggiungiamo risultati importanti o se a Trento c’è la propensione a spostarsi con l’autobus. Poi certo conta anche quanto è stato fatto dall’Amministratore comunale negli anni precedenti, conta la pianificazione strategica dei primi anni Duemila, che ha messo le basi per la sostenibilità di oggi.

Erede di quella pianificazione è oggi il Pums, il piano urbano della mobilità in via di definizione, che prevede non solo grandi opere ma anche piccoli interventi per favorire gli spostamenti leggeri”. Per il sindaco gli ottimi risultati raggiunti da Trento in campo ambientale hanno un valore duplice: “Essere la città più sostenibile è importante, oltre che per i residenti, anche dal punto di vista turistico perché, nel decennio in cui più si parla di sostenibilità, credo che sia significativo poter mostrare ai visitatori il proprio impegno ambientale”.

Il
consigliere comunale di Palermo Amella: “Puntare sull’utilizzo del trasporto
pubblico”

“Puntare sull’utilizzo del trasporto pubblico, favorendo maggiormente la mobilità dolce, facendo calare di fatto i livelli di smog o aumentare i servizi per la raccolta della differenziata, dovranno essere tra i punti essenziali della nuova amministrazione di Palermo, così come del programma del Movimento 5 Stelle. Questo a fronte della speciale classifica realizzata resa nota da Legambiente e che, tristemente, vede la nostra città in ultima posizione insieme a Catania su questo e altri temi”, commenta il consigliere del Comune di Palermo, Concetta Amella.

“Questo pone una severa riflessione sul tema dell’amministrazione della città che si distacca notevolmente da altre che, al contrario, hanno registrato l’aumento della raccolta differenziata e dei chilometri di piste e infrastrutturazioni ciclabili. Ovvio che bisognerà anche concentrarsi sul perché Palermo occupa l’ultima posizione in classifica lavorando seriamente sulle componenti di aria, acque, rifiuti, mobilità, verde urbano ed energia, processi utili per una reale vivibilità del territorio. Di sicuro va posta la giusta attenzione programmatica utile a disegnare una città diversa da quella a cui adesso siamo abituati a vivere, sfruttando principalmente le risorse economiche del Pnrr e Pon React/Eu”, conclude Amella.

Dario Pasta

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