Altra mossa importante del presidente del Consiglio, Mario Draghi, aver ridimensionato il numero del Comitato tecnico scientifico (Cts) a 12 componenti, nominando nuovo coordinatore Franco Locatelli (attuale presidente del Consiglio Superiore di Sanità) e unico portavoce Silvio Brusaferro (attuale presidente dell’Istituto Superiore di Sanità).
In questo modo gli scienziati non hanno la facoltà di fare passerella in radio e televisioni, o di essere intervistati ripetutamente dai giornali.
Solo un uomo di prestigio poteva mettere la museruola a tanti personaggi che amano più la notorietà che la professionalità. La sobrietà ed il parziale silenzio di Draghi, nonché il suo decisionismo, vengono apprezzati sempre di più dai cittadini, come anche dimostrano i sondaggi.
Forse è finita l’epoca in cui certi blablatori continuavano a sostenere che non fosse possibile l’uomo solo al comando. Lo sfascio che è scaturito da questa stupidata è sotto gli occhi di tutti. Nessuna struttura, né nave né aereo, può funzionare bene se non ha un comandante professionale e competente.
L’elezione di Enrico Letta a segretario del Pd, anche in questo caso con l’unanimità, come quella parziale di Draghi, fa capire come il sentire della gente sia cambiato, appunto nella direzione dell’uomo forte al comando.
Letta è stato pregato e strapregrato per rimettere in sesto i cocci del Pd, dilaniato dalle correnti, peggiori di quelle della vecchia Democrazia cristiana, con capi e capetti che tiravano il lenzuolo dal proprio lato.
Il professore dell’Università di Parigi ha già provveduto a nominare due vicesegretari (Irene Tinagli e Giuseppe Provenzano) senza consultare nessuno e sta procedendo ad acquisire giustamente informazioni dalla periferia (circoli), in modo da tastare il polso degli iscritti, la cui opinione spesso non coincide con quello che pensano i dirigenti chiusi nei palazzi e sordi alle istanze che provengono dal basso.
Siamo convinti che, anche in questo caso, una personalità su cui non vi è nulla da dire sarà in condizione di rimettere in carreggiata il Pd e farlo diventare catalizzatore dei consensi del centrosinistra.
Altra vicenda che sembra richiamare l’uomo forte è quella del dilaniato Movimento Cinquestelle, che attraverso un processo di maturazione lento si è trasformato (almeno nella sua maggioranza) in un partito.
Però, la parte protestataria, quella dei Vaffa, è ancora piuttosto rilevante, con la conseguenza che il fondatore, Beppe Grillo, ha ritenuto di chiamare l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ad assumere la leadership grillina, cercando di ricomporre, ove possibile, le sue anime, ma comunque con il compito di tagliare le teste quando si rendesse necessario.
Conte, se ne avrà le capacità, dovrà diventare il leader del nuovo M5s, tacitando Alessandro Di Battista, se resterà all’interno, oppure scindendo la propria linea da quella dello stesso, il quale ha già per altro dichiarato di ritenersi al di fuori del partito-Movimento. Staremo a vedere se anche in questo caso, una forte leadership sgombrerà il campo dalla confusione e dall’inutile parlottìo.
Veniamo alla nostra Sicilia. Qui abbiamo tanti galli nel pollaio. non si riesce a formare la quadra che si basa sull’asse portante della Legge di Bilancio 2021, per altro non ancora approvata.
Dobbiamo ricordare che non è stato ancora varato il Rendiconto 2019, su cui vi sono ampie riserve della Corte dei Conti, che ancora non l’ha parificato.
Il presidente Musumeci, da noi interpellato più volte, lamenta la scarsa disponibilità del personale regionale (dirigenti e dipendenti) che, anziché aiutarlo spesso lo ostacolano. Personale regionale che, secondo la Ragioneria generale dello Stato, percepisce una retribuzione media superiore di circa il 12% rispetto a quella del personale delle Regioni a staturo ordinario.
Nonostante tutto, Musumeci e la sua maggioranza devono rimettere in carreggiata l’economia siciliana, falcidiata dall’epidemia, nel periodo da maggio a dicembre di quest’anno. Se opererà con decisione, i siciliani avranno trovato anche qui l’uomo forte al comando. Ci vorrebbe!
