Edda Mussolini fu donna più pericolosa d'Europa secondo biografia inglese

Fascismo, Edda Mussolini fu la donna più pericolosa d’Europa secondo biografia inglese

Fascismo, Edda Mussolini fu la donna più pericolosa d’Europa secondo biografia inglese

Redazione  |
martedì 18 Ottobre 2022

Era la figlia prediletta di Benito: viziata, venale, non istruita ma intelligente, infedele ma appariscente, brillante diplomatica, selvaggia ma coraggiosa

Edda Mussolini (1910-1995) durante il periodo del ventennio fascista fu “la donna più pericolosa d’Europa”. Almeno così recita il titolo del libro “Edda Mussolini: The Most Dangerous Woman in Europe” di Caroline Moorehead, giornalista londinese, autrice e attivista per i diritti umani, appena pubblicato in Gran Bretagna dall’editore Chatto & Windus. Si tratta della prima biografia completa in lingua inglese della primogenita dei cinque figli nati dal matrimonio tra Benito Mussolini e Rachele Guidi.

“Edda Mussolini era la figlia prediletta di Benito: viziata, venale, non istruita ma intelligente, infedele ma appariscente, brillante diplomatica, selvaggia ma coraggiosa, e infine forte e leale. Fu la confidente del padre durante i 20 anni di governo fascista, agendo come inviata sia in Germania che in Gran Bretagna e giocando un ruolo nel guidare l’Italia ad allearsi con Hitler. A partire dai vent’anni fu effettivamente first lady d’Italia”, sintetizza Caroline Moorehead, già autrice dei libri “Un treno per Auschwitz” (2016), “La piccola città dei sopravvissuti” (2016) e “Una famiglia pericolosa. La storia vera della famiglia Rosselli e della sua opposizione al fascismo di Mussolini” (2017).

Edda ventenne sposò il conte Galeazzo Ciano, che sarebbe diventato il più giovane ministro degli Esteri della storia italiana, in carica dal 1936, e “furono la coppia più celebre e affascinante dell’elegante e volgare società fascista romana”, scrive sempre Moorehead. Le loro fortune cambiarono nel 1943, “quando Ciano votò contro Mussolini in un complotto per farlo cadere, e il suocero non lo perdonò”.

In una storia drammatica che comprende i diari nascosti di Ciano, la caduta del Duce e l’esecuzione del marito, la fuga in Svizzera e il periodo di esilio, Caroline Moorehead descrive “una donna complicata, audace e determinata” che emerge non solo come testimone ma come “protagonista di alcuni dei momenti più importanti del XX secolo”. E attraverso la sua biografia “vediamo l’Italia fascista con tutto il suo fascino, la decadenza e gli intrighi politici, e la turbolenza che precede la sua violenta fine”.

Per Tobias Jones che ha scritto una recensione sul quotidiano londinese “The Guardian”, il libro è “una prova della prosa precisa ed empatica di Moorehead”, da cui Edda “non emerge come il rampollo diabolico del Duce, ma come un essere ferito e fragile”. “Ci sono molti aggettivi piccanti e rapidi per i personaggi della storia, ma quando si tratta di Edda ci sono sfumature e paradossi: lei appare non solo come un’agevolatrice e una beneficiaria dei crimini fascisti, ma anche come la loro vittima – scrive Jones – Ne risulta una lettura profondamente soddisfacente, anche se malinconica, e – vista la recente vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni italiane – di preoccupante attualità”.

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