Elettrodotto tra i pantani di Lentini e Gelsari: “Flora e fauna locale a rischio, nessuna rassegnazione a nessuna reazione” - QdS

Elettrodotto tra i pantani di Lentini e Gelsari: “Flora e fauna locale a rischio, nessuna rassegnazione a nessuna reazione”

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Elettrodotto tra i pantani di Lentini e Gelsari: “Flora e fauna locale a rischio, nessuna rassegnazione a nessuna reazione”

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venerdì 12 Agosto 2022

Nel 2021 è stata avviata dalla Terna la costruzione di un elettrodotto ad alta tensione che attraversa i pantani. La società rassicura gli ambientalisti.

Caro Direttore,

In Sicilia lungo il litorale sabbioso tra Catania e Siracusa si incontrano i pantani salmastri di Lentini e Gelsari. E’ proprio in questa area dall’impareggiabile patrimonio ambientale, che si sta consumando un grave danno nei confronti della flora e della fauna locale, a opera della società Terna Rete Italia, nella totale indifferenza delle amministrazioni sia locali che nazionali. Nel 2021 è stata infatti avviata dalla Terna, la costruzione di un elettrodotto ad alta tensione che attraversa i pantani, e che quando sarà ultimato provocherà danni paesaggistici e all’avifauna non mitigabili, come denuncia l’Ente Fauna Siciliana e numerosi accademici dell’università di Catania. Per scongiurare tale pericolo, servirebbe una variante al progetto iniziale e una maggiore consapevolezza del valore della zona.

I pantani, che coprono complessivamente un’area di circa 10 km2 e la cui giurisdizione rientra nei Comuni di Catania, Carlentini e Augusta, rappresenta una vasta zona umida con caratteristiche che la rendono unica in Sicilia. Una larga parte del pantano Lentini si trova infatti sotto il livello del mare e ciò determina la permanenza d’acqua anche nella stagione estiva, consentendo una biodiversità estremamente elevata rispetto a questa tipologia di ambienti. Grazie alla sua collocazione geografica, questi pantani si trovano in un punto strategico nelle traiettorie percorse da numerose specie di uccelli che si spostano da Africa e Europa. I pantani ospitano circa 200 specie di uccelli e tra queste molte sono di elevatissimo interesse conservazionistico ricadendo nell’allegato I della Direttiva Uccelli e nella “European Red List of Birds -2021”.

Il valore di queste aree è anche sottolineato dall’associazione ambientalista Legambiente Sicilia, che ha redatto una “Scheda di tutela dei pantani Gelsari e Lentini”. Proprio per questo la biodiversità caratterizzante i pantani Gelsari e Lentini è di interesse comunitario e meriterebbe le più rigorose forme di protezione. Tutta questa ricchezza rischia di essere drasticamente ridotta a seguito della costruzione dell’elettrodotto “Paternò-Pantano-Priolo”.

Ma procediamo con ordine. Nel 2010 la Terna Rete Italia predispone il progetto per la costruzione dell’elettrodotto ad alta tensione a 380 kV Paternò-Pantano-Priolo, che attraverserebbe l’area dei pantani per quasi 3,5 km. L’anno successivo, l’importanza dei pantani viene riconosciuta a livello istituzionale con l’attribuzione all’area dello status di Zona di Protezione Speciale ITA0700292011 “Biviere di Lentini, tratto mediano e foce del fiume Simeto e area antistante la foce”. Nonostante il riconoscimento però, nella rielaborazione degli “Accorgimenti dello studio di incidenza”, presentati dalla Terna nel 2013, non compare nessun accenno alla presenza di questa zona umida e nessun riferimento al patrimonio avifaunistico presente nell’area: l’esistenza dei pantani è di fatto ignorata dallo studio, che rappresenta uno dei documenti più importanti a cui fare riferimento per valutare la bontà del progetto e del tracciato in particolare. Inoltre nel documento, tra i Comuni indicati sui quali ricade la ZPS, non si fa riferimento proprio a quelli di Augusta e Carlentini, nei quali ricade la maggiore porzione dell’area dei pantani.

Lo studio qui citato è scaricabile dal sito del Ministero della Transizione Ecologica. In una successiva valutazione della componente ambientale avifauna ante-operam, datata 2019, nell’analisi del rischio elettrico dell’avifauna, sebbene sia attestata la presenza dei pantani della ZPS, viene dichiarato che non sono ivi presenti uccelli acquatici, come si evince nel documento prodotto da Terna Rete Italia. La veridicità dell’affermazione è facilmente contestabile sia consultando la letteratura esistente che attraverso una breve incursione nelle aree in questione.

Il progetto, approvato da svariati enti territoriali, non è stato messo in dubbio nemmeno dall’Assessorato del territorio e dell’ambiente della Regione Siciliana, massimo ente locale competente e responsabile in questo ambito. Questo unanime benestare ha condotto all’avallo del Ministero della Transizione. L’ultimo incredibile atto di questa deprecabile vicenda si è verificato l’anno scorso, nel 2021, quando la Terna ha siglato delle convenzioni con i Comuni di Catania e Carlentini e con la Città Metropolitana di Catania (l’ex Provincia Regionale di Catania) complessivamente per circa 3 milioni di euro che sono stati destinati a finalità assolutamente estranee all’area dei pantani, come riporta la testata giornalistica “Meridionews”. Una modesta porzione di questa cifra sarebbe bastata a coprire le spese necessarie per modificare il percorso dell’elettrodotto, facendo in modo che il tracciato non attraversasse i pantani. Se Terna e il Ministero, riconoscendo “l’errore” avessero voluto, avrebbero potuto operare in tal modo: modificare il tracciato con le dovute autorizzazioni. Questa vicenda non ha ancora sortito nessuna reazione presso gli enti che hanno preso parte al processo di autorizzazione e in particolare presso il Ministero della Transizione Ecologica. Nel settembre 2021, poco dopo l’inizio dei lavori di costruzione dell’elettrodotto, l’Ente Fauna Siciliana ha denunciato tale problema in un documento indirizzato alle suddette istituzioni, non ricevendo però alcuna risposta.

Nonostante ciò, chi ha chiaro quale sia il valore ambientale, scientifico, culturale e paesaggistico di quest’area non si rassegnerà, e si batterà affinché questo tratto dell’elettrodotto venga smontato. La presenza della struttura infatti potrebbe disincentivare gli uccelli dallo stabilirsi nell’area, con una conseguente perdita della ricca biodiversità che fino ad oggi la caratterizza, se non addirittura provocare la morte di molti esemplari. La volpoca, la moretta tabaccata, il germano reale, il fenicottero rosa, la cicogna nera, airone cenerino, l’aquila minore, la poiana codabianca, sono solo alcune delle specie che annualmente cacciano, si riposano e nidificano nell’area umida dei pantani, e che sarebbero gravemente minacciate dalla presenza innaturale della struttura dell’elettrodotto. In un periodo dove si combattono battaglie ambientali su più fronti, e dove le istituzioni politiche solo le prime a farsi portatrici delle istanze di protezione e salvaguardia del patrimonio ambientale, le vicende come quella dei pantani di Gelsari e Lentini dimostrano come l’impegno di tali istituzioni sia spesso solo di facciata. Inoltre, è facilmente riscontrabile la disparità di trattamento che viene riservata alle diverse questioni ambientali, con la conseguente differenza di visibilità mediatica che queste acquisiscono. L’ipocrisia e l’incoerenza delle nostre politiche ambientali che si propongono sempre più “green” vengono facilmente a galla se si analizza il susseguirsi delle nefaste vicende riguardanti i pantani di Gelsari e Lentini.

Giuditta Rosalia

La replica di Terna

Terna, confermando la piena e totale correttezza dell’iter autorizzativo seguito per l’elettrodotto 380 kV “Paternò-Priolo”, informa che nell’area protetta dei Pantani Gelsari e Lentini i lavori saranno eseguiti al di fuori del periodo di riproduzione e nidificazione delle specie faunistiche presenti.
A tal fine sono stati sviluppati in condivisione con l’ufficio competente della Regione Siciliana e con gli Enti gestori, specifici e mirati cronoprogrammi dei lavori di cantiere per evitare di operare nei periodi critici. Nelle aree di cantiere saranno adottate, inoltre, tutte le misure necessarie per non arrecare disturbo alla fauna.
Infine, a conferma dell’impegno dell’azienda per la tutela delle specie protette, Terna ha di recente confermato la disponibilità a Legambiente Sicilia ad avviare una collaborazione per definire e realizzare, con il coordinamento dell’Ente gestore dell’area e dei proprietari della stessa, progetti di valorizzazione del territorio mirati a rendere fruibili le aree umide dei Pantani Gelsari e Lentini e a tutelarne la loro biodiversità.

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