“Il Ponte sullo Stretto è un’opera necessaria“. Lo sostiene l’europarlamentare del gruppo Greens-Efa Piernicola Pedicini.
Sarà sicuramente uno dei “temi caldi” della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche 2022 e delle Regionali in Sicilia, entrambe fissate per il 25 settembre.
La campagna elettorale nazionale e locale è entrata nel vivo. Manca ormai meno di un mese alla data che rinnoverà la politica del Paese e dell’isola e – nonostante i tanti problemi e “strappi” – è arrivato il momento di mostrare i programmi elettorali. Tutti i partiti si esprimono sui temi più rilevanti: dalla crisi ai rincari, dalla sicurezza alla giustizia.
E per il Meridione, cosa prevedono i partiti? Al momento, la situazione del Mezzogiorno sembra quasi “la grande assente” dai programmi elettorali. O, per essere precisi e dirlo meglio, il Sud è sulla bocca di tutti ma ben poco si dice sui progetti concreti per questa parte di Paese.
C’è però un’eccezione. Un’opera che ormai da anni attende di vedere la luce e della quale parlano – sostenendola o mettendola in secondo piano – tutte le forze politiche. Si tratta del Ponte sullo Stretto di Messina.
Il ponte, anche in virtù della sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, sarebbe la prima vera infrastruttura capace di collegare la Sicilia al continente. C’è chi – come il centrodestra – promette nei propri programmi per il Sud la sua realizzazione da anni. D’altra parte c’è chi, invece, esprime preoccupazioni di natura ambientale ed economica in relazione alla possibile realizzazione del ponte o mira alla realizzazione di infrastrutture di altra natura.
In tempo di campagna elettorale, il tema del Ponte sullo Stretto è senza dubbio di primaria importanza. Come già accennato, per il centrodestra rimane un progetto assolutamente da sostenere e completare nel minor tempo possibile. Il centrosinistra – rappresentato dal Pd – punta invece a ridurre lo storico divario tra Nord e Sud, principalmente attraverso le infrastrutture. Per il M5S le priorità rimangono reddito di cittadinanza e lotta alle agromafie. Infine, il “terzo polo” punta sulla ripresa economica ma anche sullo sviluppo territoriale grazie a nuove infrastrutture.
E su queste ultime si concentrerà probabilmente la campagna elettorale di tutti i partiti, ognuno con la propria declinazione del tema. In un post su Facebook, l’europarlamentare Piernicola Pedicini punta non solo sul Ponte sullo Stretto ma anche sul rilancio degli investimenti al Sud.
“Dal 1970 al 2019 gli investimenti da parte dei governi nelle infrastrutture del Nord sono aumentati progressivamente, mentre al Sud si lasciavano solo le briciole. La propaganda del Pun (Partito Unico del Nord) vuole convincerci che i fondi investiti per il Ponte sullo Stretto di Messina sono soldi sprecati, salvo cambiare versione in campagna elettorale”.
“Il Mezzogiorno d’Italia è stanco degli slogan. È stanco di sentirsi dire che al Sud bisogna dare priorità alle reti intermedie, per poi non veder realizzate neppure quelle. Al Sud va data priorità a ogni singola opera, dalle reti di collegamento alle grandi dorsali. Il Ponte sullo Stretto è indispensabile per far decollare il commercio, le imprese, per attrarre investimenti. E per rilanciare porti come quelli di Augusta e di Gioiatauro che, per caratteristiche e posizione strategica nel Mediterraneo, hanno potenzialità enormi”. Così commenta l’europarlamentare.
Il post dell’europarlamentare è accompagnato da un grafico, che mostra le differenze di investimenti tra Nord e Sud nel periodo tra il 1970 e il 2019.
Come è possibile vedere, Centro-Nord e Sud viaggiavano quasi in parallelo (il “quasi” è d’obbligo) fino agli anni Ottanta. Da 30 anni a questa parte, però, la spesa in opere pubbliche al nord ha superato di gran lunga quella del sud. Per Pedicini, si tratta di “una tendenza che abbiamo il dovere di invertire, se vogliamo mettere fine a un’Italia che continua a viaggiare a due velocità”.
Queste tormentate elezioni del 2022 potrebbero essere l’occasione giusta. E potrebbe anche essere il momento di vedere realizzato il Ponte o – se non quello – almeno delle infrastrutture all’avanguardia per il Sud e le Isole. In fondo, serviranno le strade e le opere pubbliche per arrivare in Calabria in sicurezza o anche solo muoversi all’interno del territorio. E questo obiettivo, senza dubbio, dovrà fare parte dell’agenda del nuovo Governo regionale.
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