Senza reddito di cittadinanza, cosa accadrebbe in Sicilia? - QdS

Senza reddito di cittadinanza, cosa accadrebbe in Sicilia?

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Senza reddito di cittadinanza, cosa accadrebbe in Sicilia?

Michele Giuliano  |
lunedì 22 Agosto 2022

Nel 2022 più di un siciliano su 10 gode di questo sussidio ma la politica parla di tagli. Se fosse eliminato o sostituito dopo le elezioni del 25 settembre, quali rischi ci sarebbero per la Sicilia?

Cosa accadrebbe in Sicilia se il reddito di cittadinanza fosse revocato? È la domanda su cui ruota da qualche giorno un forte interrogativo in seguito al tam tam di voci sulla possibilità che questo sostegno al reddito possa essere eliminato o comunque fortemente ridotto nel caso in cui venisse eletto alle prossime politiche del 25 settembre un governo di centrodestra.

Si parla in questi giorni dell’intenzione del centrodestra di studiare una “sostituzione” del reddito con non meglio specificate “misure di inclusione sociale, di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”.

Revoca o sostituzione reddito di cittadinanza? I rischi per la Sicilia

“Basta assistenzialismo, tornare al lavoro”

Certamente la Sicilia sarebbe una delle regioni che più di tutte subirebbe un fortissimo impatto in negativo. In questo 2022, sulla base dei dati Inps, sono 270.201 i nuclei familiari che hanno ricevuto almeno una mensilità tra reddito e pensione di cittadinanza.

A essere coinvolte 655.648 persone, parliamo di ben oltre il 10% della popolazione siciliana che gode di questo sussidio.

“Il reddito di cittadinanza – afferma Luisella Lionti, segretario generale della Uil Sicilia e Area Vasta – è stato una misura importante che ha aiutato i siciliani in un momento particolarmente difficile come quello della pandemia ma di certo non è l’unica misura valida. È uno strumento che va accompagnato ad investimenti seri sull’occupazione. I siciliani chiedono lavoro vero e non assistenzialismo. Quindi è a questo che deve lavorare la classe politica, quella che sta per arrivare”.

Basta assistenzialismo, basta spot elettorali. Il reddito è servito, il reddito ha aiutato e continua ad aiutare ma è necessario tornare al lavoro e creare buona e vera occupazione per far ripartire la Sicilia e creare sviluppo”, continua Luisella Lionti.

“Eliminare il reddito, scelta folle. Ma bisogna migliorarlo”

“In un momento in cui il Paese sta ancora facendo i conti con la pandemia e deve fronteggiare l’aumento dei prezzi, l’idea di tagliare o addirittura eliminare il reddito di cittadinanza è folle e pericolosa”, ha invece evidenziato il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro alla Camera, Davide Aiello.

“Le principali istituzioni nazionali e internazionali hanno lodato la bontà di questa misura, che oggi in Sicilia sta aiutando concretamente oltre 650mila persone e che, come testimoniato dalle cronache, sta togliendo manodopera alla mafia. Il reddito di cittadinanza può essere migliorato e rafforzato, ma se la parte delle politiche attive del lavoro non ha funzionato la colpa è delle Regioni, che sono titolari della loro gestione: finora hanno assunto solo il 29% dei nuovi operatori dei centri per l’impiego previsti dal piano che abbiamo varato nel 2019. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”.

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