Elezioni a Catania, nessuno forza e nessuno si ritira: è stallo nel centrodestra - QdS

Elezioni a Catania, nessuno forza e nessuno si ritira: è stallo nel centrodestra

Elezioni a Catania, nessuno forza e nessuno si ritira: è stallo nel centrodestra

Chiara Billitteri  |
mercoledì 05 Aprile 2023

Fdi lancia Trantino. La Lega insiste su Sudano. Entro 24 ore, la scelta tra i due o la rottura.

Il vertice del centrodestra sulle amministrative non fa in tempo a finire che già la commissaria della Lega in Sicilia, Annalisa Tardino, fa uscire una dichiarazione che sembra netta: su Catania, la Lega, non cambia idea, “restiamo sulla candidatura di Valeria Sudano”.

Ma in politica, si sa, ogni dichiarazione è anche una mossa strategica, e allora ecco gli alleati della maggioranza a chiarire, a spiegare: “Non hanno ufficializzato la candidatura di Sudano, così come non l’hanno ritirata ufficialmente”. In sostanza, hanno preso altro tempo, forse sarebbe stato più facile dirla così.

Fdi lancia Trantino: Lombardo c’è

Perché la candidatura di Enrico Trantino, avanzata e ufficializzata oggi da Fratelli d’Italia, potrebbe essere davvero quella giusta per trovare la quadra sul capoluogo etneo.

Il Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo si è schierato a sostegno dell’ex assessore della vecchia giunta di Salvo Pogliese senza se e senza ma, poi ci sono tre partiti, Forza Italia, Democrazia Cristiana, e il gruppo di Saverio Romano, che in questa partita stanno giocando, o almeno è questa l’immagine che vogliono dare, il ruolo di pontieri.

L’unità da difendere

Continuano a ripetere, come un mantra, “siamo per l’unità, vogliamo l’unità, lavoriamo per l’unità”, e quindi il loro ormai rivelato appoggio alla candidatura di Trantino resta comunque in sospeso, in attesa che l’altro alleato, la Lega, ceda.

Pare che, all’incontro di oggi a Palermo, il clima nella maggioranza fosse finalmente di ritrovata sintonia. Strano che, appena finito il vertice, sia uscito un comunicato così duro, almeno a parole.

“Prendiamo atto del nome di grande rispetto avanzato da FdI ma restiamo sulla candidatura di Valeria Sudano”, ha detto Tardino. “Siamo convinti di avere proposto alla coalizione il nome migliore e di avere tutte le carte in regola per offrire a Catania programma e azioni amministrative di livello, insieme al centrodestra”.

Alla fine, però, l’apertura: “Ci riaggiorneremo per fare le opportune verifiche interne al partito, stante il poco tempo a disposizione, e per attendere le valutazioni di tutti gli alleati, che dovranno decidere tra le due candidature sul tavolo per Catania”.

Servono altre 24 ore

Nel giro di 24 ore, insomma, i partiti dovrebbero darsi una risposta. Nel frattempo le riunioni continuano, come quella della Democrazia Cristiana, che appena finito l’incontro si è riunita a Palermo con il capogruppo alll’Ars Carmelo Pace, Totò Cuffaro e gli altri vertici del partito per fare il punto della situazione e decidere come proseguire, anche se oggi avevano già chiarito che l’obiettivo è l’unità, e che – se si dovesse arrivare ad una malaugurata rottura – loro sosterrebbero la Lega e Valeria Sudano.

Rottura che, al momento, non c’è. E chissà se le parole della Dc non servissero anche ad addolcire in parte il clima di tensione scoppiato tra Lega e FdI dopo la scelta dei meloniani di sostenere Angelo Balsamo a Licata, candidato della democrazia cristiana e che la Lega non sostiene.

Il caso Licata

Potrebbe sembrare assurdo che le tensioni di questi giorni derivino anche dagli equilibri di una piccola città come Licata, ma le parole della Tardino sono abbastanza chiare.

Rivendicando la candidatura di Sudano a Catania, dice: “Non abbiamo, peraltro, candidati sindaco negli altri capoluoghi al voto, visto il nostro atteggiamento costruttivo tenuto a favore di FI e FdI a Siracusa, Trapani e Ragusa, non considerando le città minori, dove ad oggi, complice la slealtà di alcuni esponenti di Fdi, non è stato possibile chiudere accordi”.

Nonostante le impressioni, nella maggioranza si vocifera già che ci siano buone chance che l’accordo su Trantino, alla fine, si troverà. D’altro canto sarebbe difficile, per la Lega, rompere e andare da soli in una città come Catania.

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